Libero, 28 gennaio 2020
Biografia di Francesco Emilio Borrelli
«Cialtroni», lo ripete a scadenze quasi regolari. Ha la voce sicura e colorata Francesco. Non si inceppa mai. Rammenta e ricorda tutto: nomi, cognomi, strade. E pure numeri civici. Non è un politico tradizionale, «di quelli con la panza», li chiama lui. Non fa politica in una città facile. Napoli e la sua provincia. Il golfo, la pizza, gli odori e i suoi difetti. «Troppe cose che non vanno bene. Io cerco di cambiarle. Ci vuole impegno. Ci vuole fermezza». Francesco Emilio Borrelli, 47 anni, è un consigliere regionale dei Verdi. Questo è il suo incarico nelle istituzioni. Ma è sulla strada che il suo impegno diventa davvero concreto, nella guerra ai «cialtroni, ai furbetti che si comportano in modo sbagliato e fanno finta di nulla». Basta sbirciare la sua pagina facebook, dove posta le sue battaglie ostinate. Ci sono i suoi video contro i parcheggiatori abusivi, contro chi attraversa la città sul mare in motorino senza casco, contro chi parcheggia in doppia fila. Video in diretta sui social, foto, segnalazioni e un cellulare che fuma di messaggi su whatsapp, messo a disposizione di tutti i cittadini. «fermezza» «Qui mi scrivono se c’è qualcosa che vogliono che io possa risolvere», spiega. È caparbio, si rifiuta di pensare che non si possa fare niente, lui si rimbocca le maniche. Come quando è riuscito a San Giovanni Bosco a far cacciare dei parcheggiatori abusivi che trafficavano sotto gli occhi delle forze dell’ordine da decenni. «Mi avevano detto che non ce l’avrei mai fatta, ma non è stato così. Ci vuole fermezza. Le cose si possono fare». L’affermazione che l’automobile inquina non è solo uno slogan: Francesco la macchina non ce l’ha, si muove a piedi, in bici, sui mezzi di trasporto. Non si ostina, come capita a molti, a difendere la propria città oltre ogni critica. «Chi sta dalla mia parte è una minoranza. La maggioranza dei cittadini non sono criminali nel senso di stupratori o assassini. Ma non rispettano la legge. Non vivono in modo civile». Le cose si possono fare. «Pure a Napoli, pure in una città bellissima ma che non funziona e la maggior parte dei cittadini fingono che vada bene così». Ha subito più volte intimidazioni, minacce, offese rivolte a lui, ma anche ai suoi famigliari. Lo scorso novembre è stato persino aggredito nei Quartieri Spagnoli durante uno dei suoi sopralluoghi contro l’inciviltà. A luglio si è ritrovato il motorino bruciato. Qualche giorno fa altre minacce di morte. Ma Francesco non fa una piega e pensa a chi invece lo sostiene. Fiumi di commenti, di “mi piace”, di incoraggiamenti positivi piovono sulla sua pagina facebook. È stato in prima linea a denunciare che venisse aperta un’inchiesta quando all’Ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, in provincia di Salerno, alcuni pazienti si sono trovati i vassoi pieni di formiche. Poi ci sono le sue battaglie contro la camorra, contro i clan. Non conosce mezze misure. Due anni fa si è battuto perché venisse tolta la patria potestà a degli spacciatori del clan Elia che usavano i figli per confezionare la droga. Ma combatte anche i «cialtroni delle pubbliche amministrazioni». Famoso il caso del primario dell’Ospedale del Mare, che chiuse l’intero reparto di Chirurgia vascolare per permettere ai colleghi di partecipare a un party organizzato per festeggiare la nomina a primario appena ricevuta. È stato lui, Francesco Borrelli, a portare sotto i riflettori l’accaduto, a denunciare il fatto, a scoperchiarlo. «Voglio chiarire», dice, «ci sono anche dipendenti pubblici eccellenti. Quelli che lavorano con me, per esempio, lo sono. Si danno da fare in un modo incredibile».
PROBLEMI QUOTIDIANI
Ma è sulle battaglie minori, di strada, che si concentra il grosso della sua azione. «La politica deve essere fatta per il quotidiano. Per risolvere i problemi minori che creano situazioni di grosso disagio ai cittadini», spiega. Ieri è intervenuto a Castellammare dove un bar ha stampato davanti ai suoi occhi uno scontrino di 80 euro per 9 caffè. Parte la diretta facebook. «80 euro per 9 caffè. Siete dei ladri è una vergogna». Chiede subito l’intervento della Guardia di Finanza. Ci va, è tutto filmato, e denuncia quella che per lui «è un’illegalità sotto gli occhi di tutti». Lui che la politica l’ha sempre fatta non ha peli sulla lingua. Da studente all’università, poi nelle istituzioni, come consigliere comunale di San Giorgio a Cremano, un paese in provincia di Napoli e infine come consigliere regionale. Ed è rimasto sempre nei Verdi. «Sono in questo partito da 26 anni, sono uno dei pochi. Sono consapevole che non è un partito che ha una grande aspettativa in termini elettorali. Ma la coerenza è fondamentale». Non c’è una volta che non dica la sua. Pochi giorni fa ha denunciato la rissa tra ragazze che è scoppiata sabato sera a Casoria, dove un gruppo di adolescenti ha accerchiato una coetanea prendendola a calci e pugni. Nessun problema neppure a metterci soldi di tasca sua. Piantuma alberi, sistema strade e raccoglie immondizia coi quattrini suoi. E per questo, guarda la sorte, gli è persino capitato, qualche volta, di venire denunciato...