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 2020  gennaio 28 Martedì calendario

A Kobayashi 3 stelle Michelin. È il primo giapponese

I francesi, si sa, sono di manica stretta con l’Italia, ma se proprio devono dimostrare attenzione preferiscono la Sardegna. Per il secondo anno consecutivo uno chef sardo sale nel firmamento delle Stelle in casa Michelin Francia. Dopo Simone Tondo del Racines a Parigi, ieri il macaron è stato attaccato alla divisa di Giovanni Pireddu, cuoco e patron con la moglie Johanna di Tentazioni a Bordeaux. Dopo le indiscrezioni di dieci giorni fa sulla retrocessione da tre a due stelle del Bocuse di Lione, il santuario storico della cucina francese, la serata al Pavillon Gabriel per la presentazione della edizione 2020 della Bibbia dei gourmet è filata senza sorprese.
La vicenda Bocuse è servita comunque a dimostrare che la Michelin non guarda in faccia nessuno, come aveva fatto l’anno prima con Marc Veyrat che si era poi addirittura rivolto ai tribunali (perdendo) contro gli ispettori della guida. Le stelle del 2020 sono 628, quattro in meno dello scorso anno, con un notevole tour over considerando che sono 49 le nuove (in Italia ne abbiamo 374). Per la prima volta un giapponese conquista il vertice delle Tre stelle: è Kei Kobayashi di Nagano nel primo Arrondissement di Parigi. Nuovi tristellati sono anche L’Oustau de Baumanière in Provenza e Coutanceau a La Rochelle. Ancora una volta Parigi fa la parte del leone con 19 nuovi stellati. Un riconoscimento è arrivato a Pierre Hermé, il Maître Pâtissier più famoso al mondo.
Tra le conferme che riguardano l’Italia le tre stelle al Mirazur di Mentone dell’argentino di origine abruzzese Mauro Colagreco, con executive chef il napoletano Antonio Buono. Sulla Rive Gauche mantengono la stella sia l’Emporio Armani con Massimo Tringali che Il Vino Restaurant, dove il cliente sceglie il vino e poi lo chef Enrico Bernardo costruisce un menù a sorpresa.