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 2020  gennaio 27 Lunedì calendario

Il cardinale Giovanni Battista Re sarà regista del Conclave

Quasi ogni settimana il nostro Umberto Pizzi, segugio implacabile dei salotti romani, lo fotografa a un evento mondano, che sia la presentazione di un libro o qualche party della nobiltà nera.
Parliamo del cardinale Giovanni Battista Re, 86 anni tra pochi giorni, che è diventato il nuovo decano del Collegio Cardinalizio. La sua nomina, a opera dei nove cardinali vescovi, è stata approvata da Francesco, dopo la riforma di questa figura – decisiva nel periodo del Conclave – che non è più a vita ma quinquennale. Battista Re per l’età non entrerà nella Cappella Sistina ma guiderà tutte le fasi precedenti. Uomo di potere e di feste, che sedeva alla fastosa mensa della potente Maria Angiolillo, incubatrice di ogni decisione bipartisan nella Seconda Repubblica, Battista Re ha ancora consuetudine con Gianni Letta, pontefice berlusconiano dell’eterno catto-andreottismo nella Capitale, non immune dal contagio massonico.
La sua mondanità fu consacrata negli anni scorsi da una celebre sequenza. Dapprima celebrò messa nel Santuario di Campagnano, vicino a Roma, indi si accomodò lì attorno nella rigogliosa tenuta collinare di Mario d’Urso buonanima. E tra un baciamano e un brindisi venne immortolato a mangiare con gusto la porchetta. Fu questa l’immagine che ispirò Paolo Sorrentino per il cardinale frivolo e amante della cucina che appare nella Grande Bellezza di Jep Gambardella, proprio in un ricevimento campestre. Recentemente, Battista Re è stato sospettato anche di un forte scontro con Francesco, mai però confermato. Puro gossip vaticano ma che vale la pena di ricordare perché rievoca un’altra scena di Sorrentino, stavolta presa da The New Pope. In pratica, il cardinale oggi decano avrebbe affrontato a muso duro il papa che con la sua rivoluzione sta causando la ribellione dei clericali destra: “Noi ti abbiamo eletto per riformare non per distruggere la Chiesa”.
Per la cronaca, fu Battista Re, nell’ultimo Conclave, in qualità di cardinale più anziano, a rivolgere a Bergoglio, al momento dell’elezione, le domande di prammatica, dall’accettazione al nome scelto.