Corriere della Sera, 27 gennaio 2020
Il mistero del Vangelo trafugato
Un papiro, un professore, un giro da milioni di euro: sono gli ingredienti di un giallo che scuote la facoltà di lettere antiche dell’università di Oxford. Da una parte un frammento del Vangelo secondo Marco che potrebbe risalire al primo o secondo secolo dopo Cristo e che di conseguenza potrebbe essere tra i brani più antichi della Bibbia mai trovati.
Dall’altra Dirk Obbink, docente di letteratura greca presso il Christ Church college dell’ateneo britannico che sino a quattro anni fa è stato a capo del Oxyrhynchus Papyri Project, ovvero la schedatura, lo studio e la pubblicazione dei testi ritrovati tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo in Egitto, a Ossirinco, vicino a quella che oggi è la località di el-Bahnasa.
Il professore, che a novembre dell’anno scorso è stato sospeso, è accusato di aver venduto a un gruppo di imprenditori e accademici statunitensi una dozzina di frammenti per, apparentemente, circa 240.000 euro l’uno. Tra questi il preziosissimo versetto che rappresenterebbe l’inizio del Vangelo secondo Marco.
L’acquirente sarebbe il gruppo Hobby Lobby, una catena di negozi per il bricolage di proprietà di Steve e Jackie Green, religiosi, membri alla destra conservatrice ed evangelica Usa. Steve Green è tra i fiduciari del Museo della Bibbia, inaugurato a Washington nel 2017.
Stando alla ricostruzione del Guardian, la transazione d’acquisto era stata effettuata da Hobby Lobby con l’intenzione di donare i frammenti al museo, limitando così il peso fiscale dell’operazione.
Di irregolare c’era il fatto che i frammenti non appartenevano a chi li vendeva bensì alla Egypt Exploration Society, una charity con base a Londra fondata nel 1882 con lo scopo di finanziare lo studio dell’Egitto e delle sue antichità. Perché il museo non ha effettuato le necessarie verifiche sulla provenienza?
I papiri di Ossirinco, conservati presso la biblioteca Sackler di Oxford, sono un tesoro infinito che spazia da testi religiosi a trattati storici, dalla filosofia alla letteratura greca: tutti manoscritti creati tra il primo e il quarto secolo dopo Cristo e ritrovati in ottimo stato da due archeologi di Oxford, Bernard Grenfell e Arthur Surridge Hunt all’inizio del ventesimo secolo in quella che era un’enorme discarica (pochi anni dopo, Ossirinco venne raggiunta da una spedizione italiana). Pulire, schedare e studiare ogni frammento è un lavoro certosino ancora in corso.
È difficile, però, che la scoperta di un frammento tanto antico della Bibbia non susciti un certo interesse ed è attraverso la voglia di approfondimento della comunità accademica che il misfatto è venuto a galla.
A ottobre, la Egypt Exploration Society ha annunciato che i frammenti mancavano all’appello e con loro le diapositive, le fotografie e le ricerche che li riguardavano. Il ladro sapeva dove cercare e cosa prendere. Il professor Obbink, il cui studio, a Christ Church, è stato paragonato a «il set di un film di Indiana Jones», pieno di resti e di testi preziosi, si dice innocente.
È vittima di una farsa a suoi danni. Qualcuno, sostiene, lo vuole incastrare. Ora, comunque, a indagare non saranno più i suoi colleghi ma la polizia. I frammenti, nel frattempo, sono stati restituiti mentre il Museo della Bibbia ha annunciato che analizzerà attentamente tutti i documenti in suo possesso.