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 2020  gennaio 27 Lunedì calendario

Biografia di Gonzalo Aemilius, nuovo segretario personale del Papa

CITTÀ DEL VATICANO — Proviene da una famiglia benestante dell’Uruguay, la nonna ebrea e i genitori non credenti. È prete, ed è impegnato a Montevideo coi ragazzi di strada. Ha quarant’anni e si chiama padre Gonzalo Aemilius. È il nuovo segretario personale di Francesco. Succede all’argentino Fabián Pedacchio Leaniz, tornato a tempo pieno nel suo incarico presso la Congregazione dei vescovi. Va ad affiancare l’altro segretario, l’egiziano Yoannis Lahzi Gaid.
Francesco l’ha conosciuto nel 2006. Allora arcivescovo di Buenos Aires, chiamò Aemilius perché colpito dal suo lavoro fra gli ultimi, ragazzi senza famiglia, alcuni schiavi della droga. Non era ancora prete, l’incontro con il cardinale Bergoglio lo segnò nel profondo: «Mi colpì molto – disse nel 2013 all’ Osservatore Romano — quando, durante la messa del giovedì santo celebrata in un quartiere simile a una favela brasiliana, dove circolava molta droga, (Bergoglio, ndr ) fece la lavanda dei piedi a tossicodipendenti e malati di Aids con una tenerezza sconvolgente. E con il suo gesto riscattò tantissimi abitanti del quartiere, prigionieri di quel meccanismo tremendo che sono la droga e la sua strada». E ancora: «Oggi la sua battaglia è la mia. La combatto per strappare i giovani dal flagello della droga, per dare loro un futuro che non sia quello della strada».
Ordinato sacerdote nel 2006, Aemilius è dottore in teologia. Di lui si parlò il 17 marzo del 2013, pochi giorni dopo l’elezione di Francesco. Il Papa stava per celebrare messa nella parrocchia di Sant’Anna, appena dentro le mura vaticane. Lo vide lì fuori e lo invitò a entrare. Quindi lo presentò a tutti: «Un prete che da tempo lavora con i ragazzi di strada, con i drogati». Per loro, disse, «ha aperto una scuola, ha fatto tante cose per far conoscere Gesù, e tutti questi ragazzi e ragazze di strada oggi lavorano con lo studio che hanno compiuto, hanno capacità di lavoro, credono e amano Gesù. Gonzalo, vieni per salutare la gente: pregate per lui».
In Uruguay, Aemilius era direttore del Liceo Jubilar Juan Pablo II. A Roma dovrà gestire insieme a Gaid gli affari di segreteria del Papa, telefonate, mail, appuntamenti. Prima di Bergoglio, i collaboratori dei vescovi di Roma lasciavano a fine pontificato e con promozioni più o meno importanti. Georg Gänswein, ancora oggi segretario di Ratzinger, è divenuto arcivescovo e prefetto della Casa pontificia. Stanislaw Dziwisz, segretario di Wojtyla, è stato creato cardinale e arcivescovo di Cracovia. Pasquale Macchi e Loris Capovilla, rispettivamente segretari di Montini e Roncalli, divennero arcivescovo il primo, prelato nullius e delegato pontificio il secondo, di Loreto. Francesco desidera che l’assunzione di ogni incarico sia svolta in un’ottica di servizio e senza ambizioni di carriera. Come tale, dopo un certo periodo, si può tornare a fare ciò che si faceva precedentemente. Così, non a caso, è l’accordo che hanno preso il Papa e il capo dei gesuiti padre Arturo Sosa in merito alla nomina del nuovo prefetto della Segreteria per l’Economia, Juan Antonio Guerrero Alves. Il gesuita è nominato senza il grado episcopale, alla fine del suo mandato tornerà a lavorare come semplice religioso. In futuro anche Gaid potrebbe lasciare. Anche se per il momento è lui ad avere un filo diretto con il Grande Imam Al-Tayyib al fine di cercare di raggiungere gli obiettivi del Documento sulla Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune firmato dal Papa e dall’Imam il 4 febbraio scorso ad Abu Dhabi. La “famiglia” del Papa è formata oggi anche dai due aiutanti di camera, i laici Sandro Mariotti e Piergiorgio Zanetti. Con loro anche monsignor Assuntino Scotti, che cura la lista di chi partecipa alla messa del mattino celebrata dal Pontefice e inizia i preparativi per il rito.