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 2020  gennaio 26 Domenica calendario

Biografia di Katerina Sakellaropoulou

La Grecia è in fondo alla classifica dei Paesi europei per la parità di genere e, a livello mondiale, è nella parte ingiusta del tabellone. Secondo il Global Gender Gap Index, chi nasce femmina ha più probabilità di avere opportunità e salari uguali agli uomini in Etiopia, Tanzania, Bangladesh, Bolivia e Giamaica piuttosto che nella «culla della civiltà occidentale». La crisi economica ha colpito durissimo anche le istanze femministe. Pur se ormai fuori dalle procedure di controllo finanziario, anche nel 2019 la Grecia continua a scivolare indietro. Dal 2008, Atene è stata superata nelle questioni di «gender» da 15 Paesi. Eppure il 13 marzo, proprio la Grecia entrerà nel ristretto club dei Paesi con un presidente donna. Era dai tempi di Pericle, che la Grecia avrebbe potuto essere oltre che democratica anche con un capo di Stato donna. Ci sono voluti 2.480 anni per riuscirci. Il miracolo ha il nome di Katerina Sakellaropoulou, una donna capace di essere meglio di chiunque altro nella sua posizione, maschio o femmina. Meglio, ma non diversa. Se c’è da festeggiare per il punto conquistato nella classifica delle parità di genere, non c’è da illudersi che ciò comporti una specificità femminile capace di cambiare il mondo.
Sakellaropoulou, 63 anni, divorziata con un figlio, non è una nuova Cassandra che dica, inascoltata, verità che nessuno vuole sentire. Per arrivare in cima ha usato quel che sarebbe servito anche a un maschio, niente di più, niente di meno: una famiglia importante per costruire relazioni e contatti, studi eccellenti, competenza e senso del vento per mettersi dalla parte giusta, senza creare attriti con chi avrebbe potuto un giorno aiutarne la carriera. La nuova presidente greca è una tecnica indiscutibile, ma è stato il fiuto politico a renderla il candidato ideale per destra e sinistra. 
Sakellaropoulou è stata proposta alla presidenza dal premier conservatore Kyriakos Mitsotakis (Nuova Democrazia) e subito accolta anche dal centrosinistra di Syriza, il maggior partito d’opposizione guidato dall’ex premier Alexis Tsipras. Pochi anni fa era stato proprio Tsipras a scegliere la giudice per guidare il Consiglio di Stato. Anche allora era stata la prima volta per una donna. Così, mercoledì, il voto parlamentare è andato sul velluto. Eletta al primo scrutinio con maggioranza schiacciante: 261 deputati a favore su 300. 
Sakellaropoulou ha già cominciato a entrare nella sua nuova parte. Ha chiuso l’account Facebook su cui postava immagini di gatti e vacanze e ha detto tutte le cose giuste da dire in un momento così. Ha mostrato realismo parlando di «sfide come la crisi economica, i cambiamenti climatici, le migrazioni di massa con il loro corollario di crisi umanitarie, declino dello Stato di diritto e l’aumento delle disuguaglianze». Tutti «problemi che vanno oltre i confini degli Stati e richiedono una cooperazione internazionale» (confermando così la collocazione «europeista» sua e della Grecia). «Abbiamo bisogno di crescita economica, di difendere i più deboli e invertire la fuga dei giovani all’estero. Dobbiamo migliorare l’istruzione e il sistema sanitario, proteggere l’ambiente naturale e la cultura» (e chi non sarebbe d’accordo?). La Grecia «è un moderno Stato di diritto – ha assicurato —, ma è necessario salvaguardare la sua integrità territoriale e i suoi diritti sovrani», un modo come un altro per assicurare i partiti greci che la troveranno al loro fianco contro le ambizioni turche sulle risorse energetiche del Mediterraneo orientale.
Figlia del vicepresidente della Corte Suprema che assolse dallo scandalo corruzione il socialista Andreas Papandreu, Katerina Sakellaropoulou ha partecipato da protagonista ad altri processi «storici». Nel 2012 ha invalidato i ricorsi degli ambientalisti contro l’apertura delle miniere d’oro e rame nella Calcidica a causa «dei particolari vantaggi per l’economia nazionale». Nel 2015 ha contribuito a limitare la condanna del ministro delle Finanze Giorgos Papakonstantinou che aveva cancellato i nomi dei parenti dalla lista dei presunti evasori fiscali fatta filtrare da Hervé Falciani. Si è anche occupata di discariche e dei tagli imposti dalla crisi economica alle tredicesime e alle pensioni, mettendo sempre al primo posto nelle sentenze la conferma delle decisioni governative. Pragmatica, realistica, fedele alle istituzioni. Premiata.
Spesso si dice che per far carriera, una donna debba essere molto più brava di un uomo. Katerina Sakellaropoulou probabilmente lo è. Sarebbe un’altra discriminazione pretendere che, solo perché femmina, oltre che più brava fosse anche migliore.