ItaliaOggi, 25 gennaio 2020
Periscopio
Nei partiti disossati è ridicolo parlare di fratture. Dino Basili, Uffa news.
Il 20 per cento degli italiani detiene il 70 per cento della ricchezza nazionale. L’altro 80 per cento è così preso dai social che ha rinunciato anche alla redistribuzione. Il rompispread. MF.
I maschi sono convinti di essere i più bravi. La competizione nel giornalismo non è mai tra uomini e donne, ma solo tra uomini o solo tra donne. Io chiedevo di essere paragonata a Giorgio Bocca, anche a costo di perdere la gara. Natalia Aspesi, 90 anni, giornalista (Simonetta Fiori). la Repubblica.
Se il Pd dovesse fare un campo largo da D’Alema a Toninelli, lo rispetteremo, ma noi abbiamo fatto il governo per salvare l’Italia dalle follie di Salvini, non per seguire i grillini. Noi non siamo la sesta stella. Matteo Renzi (Laura Cesaretti). Il Giornale.
Craxi mi disse: «Parlano come se fossi morto... Mi hanno già seppellito, meno male che ho fatto i buchi nella bara e continuo ancora a respirare... Debbo dire che mi trovo nella singolare e privilegiata condizione di chi, essendo perfettamente vivo, può leggere i suoi necrologi, epitaffi e scritti in memoria...». Augusto Minzolini. Il Giornale.
Il coraggio Craxi lo espresse nello sfidare i sindacati sulla scala mobile, ad esempio. Il suo modo di improntare le relazioni col mondo imprenditoriale, poi, era tutt’altra cosa rispetto al vecchio modo di intendere i rapporti di classe del partito comunista. E poi ha portato il piccolo Psi a percentuali importanti rendendolo centrale nella vita politica. Ricordo che anche sul caso Moro fu uno dei pochi per la trattativa. Cose che fanno di lui un riferimento. Davide Faraone, capogruppo al Senato di Forza viva (Pier Francesco Borgia). Il Giornale.
Calenda si premura di dire che «a livello nazionale» l’intesa con Renzi è improbabile. Ma intanto proverà a sperimentare l’alleanza su alcune delle piazze elettorali regionali. A cominciare da quella Puglia dove il Pd ha riconfermato il rumoroso ras Michele Emiliano, causando smarrimento e rabbia in quella porzione di centrosinistra che lo considera un pericoloso proto-grillino e che lamenta i disastri e i fallimenti inanellati in questi anni di governo della regione: dallIlva alla xylella, dal No Tap al pesante declino economico. «Un populista arrogante e irresponsabile», lo bolla la ministra di Iv Teresa Bellanova. Laura Cesaretti. Il Giornale.
Decisi di andare in Kenya. Giravo con un piccolo aereo a elica per fotografare più luoghi possibili. Avevo due settimane di vacanze e le stavo riempiendo di storie e di immagini. Il giorno prima del rientro fui preso da una crisi da distacco. Telefonai a mia moglie, che era inglese, e le spiegai che non potevo partire. Le due settimane sono diventate cinque anni. Lorenzo Capellini, fotografo (Antonio Gnoli). la Repubblica.
Le piazze delle Sardine sono controproducenti? C’è questo rischio. Non dico che facciano male, perché aver riportato in piazza tanti giovani può essere un fatto positivo anche per Bonaccini. Però la campagna elettorale è una cosa ben diversa. Pier Ferdinando Casini. Corsera.
Il cristianesimo è diventato la religione del cielo vuoto, ha completamente smarrito il senso del sacro, e questo mi procura tanta rabbia. La dimensione religiosa è essenziale nell’uomo. Perché negare che la fede offra conforto a tante persone? Umberto Galimberti, filosofo (Stefano Lorenzetto). Corsera.
Lo scorso anno, in Italia ho visto allo stadio Milan-Lazio. Uno shock: partita lentissima, giocatori vecchi. Nick Hornby, scrittore (Antonello Guerrera). la Repubblica.
Tra gli anni Cinquanta e Sessanta è finita per sempre la vecchia Europa: ne è rimasto solo il verso, spurio, quindi cinematografizzabile, dunque non più vivente. Ora è tutto finito, e a ripensarvi, riguardare indietro dona dolore, o inutili finzioni. Geminello Alvi, Ai padri perdòno. Mondadori, 2003.
Per capire a come è ridotta la democrazia basta guardarsi intorno. I parlamenti non contano più nulla, i partiti men che meno, i politici recitano delle pantomime a uso e consumo dei siparietti televisivi. Sbraitano, insultano, promettono, arringano. Sono scene penose e tutto questo nel più assoluto rispetto della democrazia formale. Luciana Castellina, fra i fondatori de il manifesto. (Antonio Gnoli). La Repubblica.
L’unica preoccupazione seria è per mia figlia. Lavora per l’Onu come operatrice umanitaria e in questo momento si trova a Mogadiscio dove vive come tutti i suoi colleghi in un camper. La Somalia è uno dei Paesi africani più caldi per via di una guerra infinita e del terrorismo. Proprio pochi giorni fa c’è stato un attacco ad un convoglio di militari italiani. Lei è una ragazza in gamba e coraggiosa, ma ogni volta che suona il telefono in orari un po’ strani, il cuore comincia a ballarmi la rumba nel petto. Mi pare normale per un padre. Cesare Prandelli, allenatore (Marco Bernardini). Calciomercato.com.
Al camaleontismo, corrisponde nei nostri politici un servilismo pagliaccio per riscattare le giravolte. Così, i Conte e i Di Maio, dopo i flirt con la Cina, gli sgarbi a Emmanuel Macron e Angela Merkel, hanno fatto come nelle sfilate di moda: sfrontati nella primavera-estate 2019 da alleati della Lega, zerbini dell’Ue nell’autunno-inverno da sodali del Pd. Diceva di noi, Arthur Schopenhauer: «Il tratto principale dell’italiano è l’impudenza. Se pensa di vincere è borioso ma se alzi la voce diventa pusillanime». Giancarlo Perna. LaVerità.
Il corpo ha tre sistemi per difendersi dall’alcol: il vomito, il respiro che lo elimina al 10-15 per cento attraverso i polmoni, il fegato che lo neutralizza all’80 per cento con l’alcoldeidrogenasi. Ma questo enzima, nei ragazzi fino a 18-19 anni, non c’è. Già 15 minuti dopo aver bevuto, tutto l’etanolo è in circolo nel sangue. Ecco spiegate le stragi sulle strade. Luigi Rainero Fossati, chirurgo, 692 trapianti di fegato (Stefano Lorenzetto). Corsera.
La mia carriera di cantante finisce nel 1973 quando ne intrapresi un’altra. Non canto più da allora, quando feci un incontro casuale, ma è il caso che regola le nostre vite. Erano le 6 di mattina, a Venezia, nebbia fitta, su un vaporetto tornavo a casa. Salì un produttore, Ugo Mariotti, che si mise con me a parlare di parapsicologia: stava lavorando a un film su questo tema, «A Venezia... un dicembre rosso shocking». Insomma, Mariotti mi propose di scrivere le musiche, e da lì iniziò una nuova vita per me. Tra l’altro si fatica molto meno che a fare tour». Pino Donaggio, cantante (Luigi Bolognini). la Repubblica.
Prodi: il compare della Patria. Roberto Gervaso. Il Giornale.