La Stampa, 25 gennaio 2020
Venduta Bronne, la Varenne delle mucche
È il colpo dell’anno nel «muccamercato». Qualcosa di mai visto prima. Non raggiunge le cifre a otto zeri dei campioni del calcio, ma tocca valori mai visti per una bovina. E fa passare affetti e orgoglio di famiglia in secondo piano. Lei è «Bronne», un colosso di 670 chili. A ottobre ha incantato 5 mila persone, rimaste fino a sera ad assistere alla finale regionale delle Batailles de reines, all’arena della Croix Noire, alle porte di Aosta. Ha vinto il titolo nel primo peso, sbaragliando dopo sedicesimi, ottavi, quarti, semifinali e finalissima l’intera concorrenza delle migliori stalle della regione. Si è laureata regina delle regine, la mucca più forte della Valle d’Aosta.
Dopo un autunno passato a Gressan, nella stalla della famiglia Bonin, pochi giorni fa è partita per un viaggio che non avrà ritorno. Vivrà in Svizzera, sull’altro versante del Cervino. I Bonin - il padre Gildo, i figli Roberto e Sandro - l’hanno venduta per una cifra che i ben informati dicono superi i 30 mila euro. Gli acquirenti sono Paul e Mario Julen, due fratelli albergatori a Zermatt, perla alpina conosciuta in tutto il mondo. Da qualche anno, all’hotellerie affiancano la passione per l’allevamento e per le reines in particolare.
Coccolata come una figlia
«Bronne», che sta passando un periodo di quarantena a Nendaz, ha un primato: è la prima regina in carica a essere venduta fuori Valle. Tra gli allevatori, l’orgoglio è grande: una vincitrice viene coccolata come una figlia. Le regine in carica passano di mano raramente, figurarsi fuori Valle. Ma da otto anni, si disputa il Combat de l’Espace Mont-Blanc, una competizione tra mucche dei tre versanti del Monte Bianco: bovine da Italia, Francia e Svizzera in quella che gli appassionati hanno battezzato «Champions League» delle reines.
In otto anni, il mondo è cambiato. Se prima erano i valdostani a cercare tori e seme in Svizzera, oggi è l’inverso perché le mucche valdostane hanno vinto sette titoli su otto. Gli scambi di regine sono frequenti, con cifre alte per le bovine con mamme e nonne più forti. Alcune bovine valdostane «di razza», negli ultimi anni hanno superato i 50 mila euro, finendo in Francia o in Svizzera; una manza in fiera si compra per 700-1.000 euro, e il suo valore sale a 2.000-2.500 se ha una buona genealogia. «Saventa» nel 2017 ha vinto la prima edizione dell’Interregionale, il confronto che mette di fronte valdostani, canavesani e lanzesi: è poi stata venduta in Svizzera, e da allora combatte nel circuito cantonale del Vallese.
«Bronne» ha 10 anni, ha alle spalle già sette vitelli e, per proseguire il paragone calcistico, è quasi a fine carriera. Per questo il suo prezzo non ha toccato valori ancora più alti. «Prima di decidere di venderla ho passato qualche notte insonne» racconta Roberto Bonin. Se si parla di 30 mila euro, Roberto Bonin smentisce secco: «È molto meno». L’obiettivo è farle vincere il «combat» del Cervino, proprio a Zermatt. «Sarebbe un orgoglio anche per la Valle» dice Bonin.