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 2020  gennaio 25 Sabato calendario

1QQAFA12 Riscoprire Alba de Céspedes

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I romanzi di Alba de Céspedes, Nessuno torna indietro, Dalla parte di lei e Quaderno proibito, tutti libri di grande successo usciti tra la fine degli anni Trenta e gli anni Cinquanta, raccontano il mondo delle donne e in particolare delle donne da giovani, quando aprono gli occhi sulla vita e fanno i primi passi, le prime scelte importanti, intraprendendo una strada dalla quale sanno, appunto, che non si torna indietro. Era fatale che nella prosa sciolta e rapida e nelle trame ricche di colpi di scena, come si conviene ad un romanzo che vuole essere popolare, ma niente affatto “rosa”, si specchiassero soprattutto le lettrici, avide di esperienze vitali. In Nessuno torna indietro le protagoniste sono otto ragazze che studiano all’università e sono ospiti, a Roma, di un pensionato gestito dalle suore. Siamo nei pressi di Piazza di Spagna. De Céspedes segue le loro gesta e getta anche uno sguardo attento al mondo delle suore, a volte infantile e a volte tenebroso. Una delle ragazze, Emanuela, ha un segreto che non confida neppure alle amiche più care. Ha avuto una storia con un giovane pilota, morto in un incidente con l’aereo e ha una figlia di lui, cresciuta di nascosto. Emanuela è ricca. Quando finalmente ha una nuova relazione con un giovane studente universitario non trova però il coraggio di confessargli la sua situazione e arriva così quasi alla soglia delle nozze. Inutile dire che, non appena con fatica scopre le carte, lui la respinge e Emanuela prende la figlia e parte per una lussuosa crociera. Un’altra ragazza, Xenia, che invece è povera, si allontana dal pensionato dopo aver rubato un gioiello. Cercherà lavoro a Milano, ma presto entra in un giro poco pulito, abbagliata dai soldi, dalle automobili di lusso e, insomma, dalla vita facile. Si fa mantenere da Dino, ma lui finisce in carcere e lei accetterà di andare a letto con un uomo vecchio che con Dino era in affari… La censura fascista cercò di fermare Nessuno torna indietro. Non dava certo un ritratto delle giovani italiane in linea con la propaganda del regime. Pretesero anche che il “Lei” venisse sostituito dal “Voi”. Mondadori, che era l’editore, promise ma non mantenne e il romanzo, molte volte ristampato, divenne poi, nel ’66, un Oscar da vendere nelle edicole.
Autrice di bestseller molto tradotti, Alba de Céspedes ebbe una vita in parte romanzesca. Il padre era ambasciatore di Cuba a Roma e qui conobbe Laura Bertini di cui si innamorò. Alba, nata nel 1911, divenne italiana soltanto a quindici anni, quando si sposò con un nobile, Giuseppe Antamoro, da cui ebbe un figlio e da cui presto si separò. Non parlava volentieri di quel matrimonio. Conobbe Cuba tardi e più tardi ancora divenne amica di Fidel Castro. Chi è curioso della sua biografia può trovarla in dettaglio nel Meridiano Mondadori a lei dedicato e molto ben curato da Marina Zancan nel 2011. Ci limiteremo a ricordare che negli anni Quaranta, Alba, col nome di Clorinda, fiancheggiava la Resistenza da Radio Bari. Poi fondò la rivista mensile Mercurio,divenendo un punto di riferimento per gli intellettuali italiani e non solo. Tra l’altro pubblicò il 16 ottobre 1943 di Giacomo Debenedetti.
Alba de Céspedes si divise tra Roma, Parigi, dove visse molti anni e dove morì, e Washington. Aveva sposato in seconde nozze un diplomatico, Franco Bounous. Se l’Edipo conta qualcosa non doveva dispiacerle il fatto che facesse lo stesso mestiere del padre, un padre che quasi in punto di morte le disse: sei una grande scrittrice. Scrivere era la sua vita: lo aveva sempre detto e sempre fatto. Teneva anche un diario: tutto si trasformava in scrittura.
La protagonista di Dalla parte di lei, romanzo in cui c’è molta autobiografia, si chiama Alessandra. La vediamo crescere in una famigliola romana della piccola borghesia. Prima di lei c’era stato un maschietto, Alessandro, morto annegato nel Tevere quando aveva tre anni. La madre lo rivede in lei, che porta lo stesso nome. È addirittura capace di servirsi dello spiritismo per farlo rivivere in qualche modo. Il padre è un impiegato senza interessi particolari. Dopo l’ufficio non sa quasi come impiegare il tempo libero. «Gli uomini», confida la madre ad Alessandra, «non hanno come noi, tante sottili ragioni per essere infelici. Si adattano gli uomini, sono fortunati».
Aveva anche detto: «Quando entrai in quella camera, appena sposa, mi parve d’essere murata viva in una tomba». In Dalla parte di lei la madre di Alessandra, che è un’insegnante di pianoforte, si innamora di un allievo: ricco e malato. Per lui si toglie addirittura la vita. Al suicidio della madre segue, anni dopo, l’omicidio commesso da Alessandra stessa, che, giovane sposa, spara al marito. Dunque soluzioni estreme, in qualche modo eroiche,romantiche: le donne sono sole, nemmeno nel pensionato le ragazze fanno veramente gruppo e si ritrovano dunque sempre da sole a fare le scelte che contano. Di femminismo in senso stretto non si parla ancora. La condizione della donna è però al centro anche di Quaderno proibito, uscito a puntate sullaSettimana Incom illustrata e poi in volume nel ’ 52. Il quaderno è quello di Valeria, un’impiegata madre di famiglia che racconta la propria vita, come quella di una prigioniera del proprio ruolo, schiava del lavoro e della casa. E citiamo ancora, tra il molto che la de Céspedes scrisse in seguito, La bambolona del ’ 67, un romanzo grottesco che mette in scena un ricco avvocato quarantenne, Giulio Broggini, improvvisamente attratto per la strada da una adolescente di forme abbondanti e di famiglia povera. Franco Giraldi ne fece un film, con Tognazzi nella parte di Giulio. Non era la prima volta: cinema, teatro e televisione avevano attinto anche in passato ai romanzi della de Céspedes.
Quando morì a Parigi nel 1997 stava scrivendo Con grande amore. Una storia della sua vita e dei suoi illustri antenati cubani. Il titolo glielo aveva suggerito involontariamente Fidel Castro, a cui aveva chiesto una volta come avesse fatto a trasformare così l’isola. E lui aveva risposto, appunto, «con grande amore». E l’amore, l’indagine sull’amore, era stata una costante della sua scrittura.