la Repubblica, 25 gennaio 2020
Troppi debiti, Ferrero vende la Samp per 60 milioni
L’anno scorso per 7 milioni di differenza fra domanda e offerta, 14 secondo Ferrero, la Sampdoria non passò di mano. Otto mesi di trattative con due magnati americani, Dinan e Knaster, rappresentati dall’icona Vialli, un’estenuante telenovela con schermaglie varie da febbraio a settembre partorirono il nulla, gli 83 milioni (o 76 nella tesi dell’attuale proprietà) non fecero breccia nel cuore e nel portafoglio di Ferrero che ne voleva 90, dopo l’iniziale richiesta di 100. Ma ora il quadro cambia. Adesso è il presidente della Samp, assediato dai creditori, a cercare acquirenti, come dimostra il mandato a vendere conferito ad un advisor con cifra per la cessione del club (circa 60 milioni) messa nero su bianco e non trattabile. La svolta è dovuta alla situazione debitoria di Ferrero e alla necessità di reperire in fretta liquidità, per far sì che il tribunale, il 16 marzo, accetti la sua istanza di concordato e scongiuri il fallimento della Eleven Finance, il ramo più importante del suo agglomerato di aziende, società con 121 milioni di passivo e 55 milioni di debiti, la grana più grossa, oltre ai guai con il fisco (pure l’Agenzia delle Entrate ha presentato istanza di fallimento) o con altre aziende, come l’Abaco, da poco dichiarata fallita dal Tribunale di Padova. Ferrero potrebbe vendere il patrimonio immobiliare (spiccano i cinema romani, tra cui l’Adriano), valutato più dei debiti, ma la Samp ha tempi di realizzo più brevi. Da qui l’ammissione: «Vendo». In attesa di acquirenti.