Corriere della Sera, 24 gennaio 2020
Domande e risposte sul virus cinese
Quali sono i sintomi dell’infezione dal nuovo virus?
Febbre, tosse, difficoltà respiratorie, nei casi gravi polmonite o bronchite più comuni nelle persone che già soffrono di altre patologie o più deboli. Bisogna però prendere in considerazione l’ipotesi di avere questa malattia solo se sono stati effettuati viaggi nelle zone delle Cina colpite dall’epidemia o se ci sono stati contatti con persone già infettate provenienti dalle stesse zone. L’Italia già da domenica scorsa ha avviato un canale di sicurezza all’aeroporto di Fiumicino dove vengono controllati con scanner di rilevamento della febbre i passeggeri in arrivo dalle città interessate dai focolai epidemici.
Esistono cure?
Non c’è una cura, la malattia viene trattata come l’influenza ma non sono disponibili farmaci antivirali specifici né un vaccino. Nonostante gli annunci di alcuni gruppi di ricerca stranieri, è difficile che un vaccino possa essere messo a punto in tempi brevi considerato che occorrerebbe sottoporlo a sperimentazione e che, una volta pronto, l’infezione potrebbe essere sparita. Lo stesso è avvenuto per la SARS, la sindrome respiratoria acuta grave,che dopo aver circolato tra 2002 e 2003 causando 774 morti è scomparsa dal mondo nel 2004. Non ci sono mai stati vaccini contro i coronavirus, la famiglia cui appartiene anche il nuovo agente infettivo di Wuhan, simile alla SARS e alla MERS (sindrome mediorientale che si è diffusa nella penisola arabica). La maggior parte delle persone infettate da questi agenti patogeni guariscono spontaneamente mentre, in base alle prime informazioni statistiche, la malattia da 2019-n-CoV starebbe limitata a un caso su 4. In pratica, molti non si ammalano oppure hanno sintomi lievi di cui nemmeno si accorgono.
Come si trasmette?
Come tutti i virus respiratori anche questo si trasmette da una persona infetta all’altra attraverso la saliva, con tosse e starnuti, con contatti personali (stringere la mano, toccare), toccare oggetti contaminati dal virus. Per il contagio sono però necessari contatti molto stretti, a un massimo di un metro di distanza come è stato stimato per la SARS. L’incubazione, secondo uno studio basato sulla statistica dell’Imperial College di Londra è di 5-6 giorni, i sintomi si presentano entro il decimo giorno.La prevenzione consiste in regole che andrebbero comunque osservate. Fondamentale il lavaggio delle mani per 20 secondi anche con l’uso del normale sapone. È lo strumento più efficace per difendersi da ogni microrganismo.
Qual è l’origine?
Tutti i coronavirus provengono da serbatoi animali e quello nato a Wuhan sarebbe passato dal pipistrello al serpente e poi all’uomo a causa della promiscuità di contatti avvenuti nel mercato di pesce e animali vivi della città cinese. Lo studio dell’Università di Pechino che descrive questa ipotesi e spiegherebbe il «salto di specie» è preliminare e si basa su analisi del genoma. Se l’origine dal serpente fosse confermata, sarebbe la prima volta nella storia dei virus.