ItaliaOggi, 24 gennaio 2020
Il picco della tristezza arriva intorno ai 50 anni
È l’economia della felicità: il disagio, il senso di prostrazione, la tristezza, sono correlati all’età. Dopo aver compiuto 50 anni c’è di buono che quel vago senso di malessere legato alla fatica di vivere comincia a diminuire. In pratica, ci si sente meglio dopo i 50 anni. A sostenerlo, dati alla mano, è l’economista inglese David Blanchflower, docente all’università americana di Dartmouth ed ex membro della Bank of England, specialista in economia della felicità. In due studi, pieni di numeri, lo studioso inglese ha dimostrato che il disagio è legato agli anni della persona. Il massimo della tristezza si tocca intorno ai 50 anni, poi con l’avanzare dell’età viene mitigata. Blanchflower ha ipotizzato l’esistenza di una curva a «u» del benessere in funzione dell’età. In Francia il picco più alto del malessere esistenziale si fa sentire intorno ai 50 anni, un po’ più tardi rispetto alla media (47,2 anni) registrata nei paesi sviluppati e 48,2 anni nelle economie in via di sviluppo, secondo quanto ha riportato Le Figaro.
Per stabilire questo paradigma, Blanchflower ha raccolto centinaia di dati sul disagio (disperazione, ansia, solitudine, fobie, insonnia, sensazione di fallimento) in dozzine di paesi. E ha appena pubblicato i risultati del suo lavoro in due studi molto dettagliati. Conclusione: «Il disagio è correlato con l’età ed esiste una curva del disagio», ha detto a Le Figaro. A suo dire, il fenomeno si rintraccia in tutto il mondo: segni sono stati registrati in 132 paesi, con qualunque livello di sviluppo. «Non è un mito», ha detto, «ci sono prove crescenti in tutto il mondo che dimostrano che gli adulti maturi soffrono di un malessere esistenziale, specialmente se hanno un basso livello di istruzione. Ciò è particolarmente evidente negli Stati Uniti, che hanno visto un rapido aumento delle morti per disperazione, overdose e suicidi. «Un fenomeno, ha concluso Le Figaro, che è stato accentuato dalla crisi finanziaria del 2008 e dalla recessione che ne è seguita.