ItaliaOggi, 23 gennaio 2020
Periscopio
Crescono le citazioni rubate, anzi fagocitate. Dino Basili, Uffa news.
Il futuro del nuovo Pd è con i 5 stelle. «Neanche più un male minore da poter votare». ElleKappa. la Repubblica.
Nicola Zingaretti è l’uomo più lento del mondo, quando si esprime lui, il Parlamento ha già deciso. Enrico Bertolino, comico, Circo Minimo.
Vendere jeans / confezionati a mano da Basquiat. Poesia del pittore Emilio Isgrò (Marco Bracconi). la Repubblica.
In politica, tanto più in guerra, è meglio non finire fra due sedie. Fra due fuochi. La certezza è che se finisci nel fuoco incrociato, animato dal tentativo di sedarlo, sei bersaglio di tutti. «Amici» compresi. Lucio Caracciolo. la Repubblica.
La provincia italiana è la cosa più bella dell’Italia. Qui è rimasta integra, fedele a se stessa. Riccardo Muti (Pietro Visconti). Libertà.
La rappresentazione mediatica che sta passando per l’Emilia-Romagna è quella della sfida tra due piazze, quella delle Sardine e quella di Salvini. Accettando questo schema, si fa il gioco di chi, fin dall’inizio della competizione, si è sforzato di dimostrare che quella dell’Emilia-Romagna era una partita nazionale. Pier Ferdinando Casini. Corsera.
I paragoni con i grandi della storia attraggono Conte. Ma li capovolge a uso e consumo del proprio sapere bislacco. Il 1° settembre di quest’anno per lui fatato e per noi come minimo fottuto, si imbarcò in una definizione di se stesso di questo genere: «Non sono un premier per tutte le stagioni». Lo disse per dimostrare di non essere mutevole come il vento, di essere tutto di un pezzo, un blocco di granito che non si sposta di un millimetro. Come si è visto si è ribaltato come un paracarro di plastica. Renato Farina. Libero.
La mia missione da pensionato è girare nelle scuole per mettere in guardia gli studenti dai pericoli dell’alcol. Ne ho già incontrati 54 mila. Viola, ad esempio, non sapeva che bastano cinque bicchierini di vodka uno in fila all’altro per lasciarci la pelle. La salvai. In mio onore volle battezzare Luigi suo figlio, che oggi ha 15 anni. Ho curato 24 giovani in coma epatico, a otto di loro ho dovuto trapiantare il fegato. Un minuto prima sono sani e un minuto dopo morti, se non trovi un donatore compatibile. Provo una tale rabbia... Luigi Rainero Fossati, chirurgo, 692 trapianti di fegato (Stefano Lorenzetto). Corsera.
Giorgio Armani ha appena comprato un attico da 17,5 milioni di dollari a Manhattan. Secondo Forbes, Armani ha un patrimonio di 11 miliardi di dollari. Secondo Bloomberg è di 6,3. Armani dice di sé: «Essere conosciuto per quanto guadagno ha aiutato il marchio rendendolo il massimo del lusso». Business Insider.
Sono stato un giocatore accanito e mediocre un po’ di tutti i giochi: poker, bridge, scacchi, roulette eccetera. Sempre prossimo a trasformare il divertimento in vizio. M’è passata dopo aver giocato in Borsa e vinto quanto bastava per aiutarmi a ottenere un mutuo dalla banca e comprare la casa dove adesso vivono i miei nipoti. La Borsa è un azzardo talmente emozionante da surclassare tutti gli altri. Giorgio Dell’Arti. Alle cinque della sera di Cesare Lanza.
Sono stata insignita anche del riconoscimento di Maestro del Lavoro. La sfida più grande in tutti questi anni è stato il passaggio al digitale. Ho dovuto frequentare un corso serale di inglese, per imparare a usare il computer. Anna Rosa Pavan, 75 anni, non va in pensione (Enrico Ferro). la Repubblica.
L’establishment, che ostacola il centrodestra e appoggia i giallorossi, pensa davvero al Paese? Vediamo le forze in campo. Al governo, ci sono le sinistre unite – i cui capi, da Sergio Mattarella a Massimo D’Alema, sono residui della Prima repubblica – e i grillini, rappresentanti di una generazione goffamente acculturata, tra lauree brevi e diplomi per corrispondenza. La destra, invece, in quarantena a Roma, governa l’intero Nord che prospera sotto la sua guida, traina l’Italia, si accolla Sud e Isole, ci dà l’ottavo posto nel rating mondiale. Giancarlo Perna Libero.
Dal 2017 è come se nel mio cervello avessi innestato la retromarcia o il freno tirato. Non lo so. Mi prescrivono farmaci. Dicono: servono per la memoria. Ma quale memoria? Il futuro non mi spaventa. Il passato sì. Non riesco più a starci bene. È come un abito troppo stretto. Se morissi sarei contento, che cazzo mi significa più questa vita? Francesca è convinta che arriverò a cento anni. Ma a che mi serve, non è più vita, è solo una stronzata. Lando Buzzanca (Antonio Gnoli). la Repubblica.
Più che ciò che dice, fa molto più ridere l’abbigliamento del conduttore di Propaganda live (la 7), Diego Bianchi, che porta una maglia attillata a maniche lunghe che gli fascia la pancia; o ancora, una maglietta a mezze maniche sopra a una con le maniche lunghe, ovviamente stretta in vita in stile premaman. Stefano Bini. Libero.
Con Martone venni la prima volta alla Mostra di Venezia. Eravamo con Teatri Uniti, una compagnia di giovanissimi che aveva alle spalle dieci anni di teatro importante, Mario Martone ebbe l’idea di scrivere e realizzare produttivamente un film, Morte di un matematico napoletano. Il direttore Gillo Pontecorvo se ne innamora, alla Mostra di Venezia arriva con Carlo Cecchi una schiera di giovani, tra cui io e il produttore Nicola Giuliano, allora semplice delegato di produzione. Per me è stato l’inizio di tante cose: avevo poco meno di quarant’anni e immaginavo che la mia vita sarebbe stata tutta nel teatro, e invece si è aperta anche la strada parallela del cinema. Toni Servillo, attore (Arianna Finos). la Repubblica.
Beethoven è sempre stato considerato un tipo corrucciato, impegnato a cambiare il mondo. Secondo me ci sono due aspetti fondamentali in lui che non sono separabili. Uno produce una musica mai sentita. E l’altro è rappresentato dalle sue idealità sociali che possono sembrare ingenue ma non lo sono. Salvatore Sciarrino, compositore siciliano (Piera Anna Franini). Il Giornale.
Tutta la gente che, fuggendo dalla città, ma solo per le ferie e i weekend, si è conquistata un eremo isolato sulla montagna, poi non fa che rivolgere inviti a destra e a sinistra, vieni anche tu con tua moglie e figli, ho quattro letti a castello, l’ho già detto anche ai Bianchi (che vengono con il sacco a pelo e si possono sistemare nella tavernetta) e ai Rossi che vengono con la roulotte. Luca Goldoni, Esclusi i presenti. Mondadori, 1973.
Ci sono amori che si spengono come candele e amori che si fulminano come lampadine. I primi c’immalinconiscono; i secondi c’incattiviscono. Roberto Gervaso. Il Giornale.