la Repubblica, 23 gennaio 2020
Biografia di Elon Musk
Dalle stelle alle stalle e di nuovo alle stelle, ma sempre a bordo di una Tesla. La storia di Elon Musk, il visionario imprenditore sudafricano che ha cofondato PayPal, SpaceX e per l’appunto Tesla, sembra una sceneggiatura di un film tanto è avventurosa e piena di colpi di scena. E infatti qualcuno deve averci pensato visto che l’ultimo romanzo di Dan Brown, Origin, ruota intorno al grande annuncio di Edmond Kirsch, un inventore e genio informatico miliardario che ricorda molto da vicino Elon Musk. Lui, quello vero, più umilmente si è posto come obbiettivo la colonizzazione di Marte. E come ogni imprenditore che si rispetti ha rischiato l’osso del collo in ogni impresa in cui si è lanciato, prendendosi anche sonori schiaffoni. Ora però quest’uomo, che nel 2009 è stato salvato dai soldi pubblici di Barack Obama, sta per passare alla storia per aver spinto una casa automobilistica americana a superare per la prima volta la fatidica soglia dei 100 miliardi di dollari di capitalizzazione di Borsa. Un traguardo che porta Tesla a valere più della Ford e della General Motors messe insieme, marchi che ogni anno producono miliardi di utili e sfornano milioni di veicoli.Il record è arrivato sull’onda delle raccomandazioni degli analisti più entusiasti, come New Street Research che ha alzato il prezzo obiettivo fino a 800 dollari per azione dai 555 attuali. A remare contro ci pensano i ribassisti, quelli che speculano su un crollo del titolo Tesla ma che da inizio anno si sono scornati perdendo qualcosa come 3,27 miliardi. La sfida è lanciata: se il valore di Borsa resterà stabilmente sopra i 100 miliardi per Musk scatterà il primo bonus da 346 milioni, prima tranche di un fantasmagorico pacchetto retributivo che potrebbe arrivare a 50 miliardi di dollari, trasformandolo in uno degli uomini più ricchi del pianeta.
Figlio di un ingegnere elettronico e di una modella, Musk fin da bambino si è distinto per navigare fuori dagli schemi. La sua vena affaristica comincia a manifestarsi a soli 12 anni quando vende per 500 dollari un gioco elettronico chiamato Blastar a una rivista. Si laurea in Economia e Fisica in Pennsylvania e mentre studia affitta una villa di dieci stanze per trasformarla in un nightclub. Vorrebbe prendere il Phd a Stanford ma dopo qualche giorno abbandona per lavorare nell’emergente settore delle dot.com. Il primo colpo arriva con Zip1, un sito che fornisce guide per i viaggi. La Compaq lo compra per 341 milioni, di cui 22 finiscono dritti nelle tasche del giovane Elon che a quell’epoca viveva in ufficio e si faceva la doccia in un ostello. I soldi incassati servono per finanziare la nascita di xCom, una banca online che si fonde con la Confinity di Peter Thiel dando vita a PayPal poi venduta a eBay per 1,5 miliardi. Il gruzzolo di Musk lievita così a 165 milioni subito dirottati verso SpaceX, la società che porterà l’uomo della strada su Marte. Elon non ama però star fermo e nel 2004 comincia a inseguire, con largo anticipo rispetto ai big del settore, il miraggio dell’auto elettrica. Investe 70 milioni nella startup di Martin Eberhard e si dedica attivamente all’uscita nel 2006 del primo modello Tesla, la Roadster. Il 2008, per sua stessa ammissione, sarà l’anno peggiore della sua vita: salva la società dalla bancarotta versando tutti i soldi che gli sono rimasti, 80 milioni; divorzia dalla moglie da cui ha avuto sei figli mentre SpaceX incontra problemi a lanciare in orbita il Falcon Rocket 1. Gli ostacoli vengono superati grazie a una commessa della Nasa e alla quotazione in Borsa con cui si dà il via al lungo braccio di ferro con il mercato. L’obiettivo delle 500 mila auto prodotte nel 2020 a molti sembra fantascienza e i ritardi nelle consegne della Model S/X e poi della Model 3 sembrano dare ragione agli scettici. Nel frattempo, grazie alle sue stravaganze Musk è diventato un personaggio mediatico, amato e odiato sui social network. Nell’agosto 2018 sfrutta la sua popolarità per l’ennesimo colpo di scena: annuncia con un tweet che toglierà Tesla dalla Borsa al prezzo di 420 dollari quando sul listino ne vale solo 330. Apriti cielo, gli sceriffi della Sec (la Consob americana) gli si mettono alle calcagna e alla fine Musk deve patteggiare una pesante multa (20 milioni). Poco male, si consola facendosi riprendere su internet a fumare marijuana ma le nuove tensioni finanziarie su Tesla lo costringono a licenziare e chiedere soldi al mercato. Da lì parte l’ultima svolta grazie ai dati del terzo trimestre 2019 migliori del previsto e l’inizio della produzione nel nuovo stabilimento di Shangai, rampa di lancio per lo sterminato mercato cinese. Il balletto di Elon davanti alle telecamere diventa virale in pochi minuti così come il titolo in Borsa che prende il volo. La prossima sfida passa per la costruzione di un nuovo stabilimento a Berlino anche se gli analisti si chiedono per quale motivo Tesla debba essere valutata così tanto rispetto ai concorrenti. La risposta oggi non c’è se non appigliandosi al genio e alla sregolatezza del suo fondatore.