Corriere della Sera, 23 gennaio 2020
Il calciomercato 2019 vale 7,3 miliardi
Si compra, si vende, soprattutto si paga o, meglio, si pagherà. Il calcio naviga e forse affogherà in un mare di soldi. Nel 2019 il mercato dei calciatori ha mosso 7,3 miliardi di dollari, al cambio in euro circa 6,6 miliardi. Ci guadagnano in tanti e spesso pagano gli inglesi, i più spendaccioni del pianeta pallone.
Il rapporto annuale della Fifa ha tratti inquietanti e fotografa una situazione in cui i calciatori sono merce pregiata solo in pochi casi, mentre nella stragrande maggioranza diventano vuoti a perdere, di cui disfarsi in fretta. Lo scorso anno si sono registrati 18.042 trasferimenti internazionali che hanno coinvolto 15.463 giocatori, un incremento del 5,8% rispetto al 2018. Fin qui tutto normale in una conclamata anormalità di compravendite, esasperate da finestre di mercato interminabili.
Un record di cui non c’è granché da vantarsi, se è vero che poco più di una transazione su dieci (11,6%) è a titolo definitivo, mentre oltre due terzi dei trasferimenti (64,3%) riguardano calciatori svincolati, quindi senza contratto. Si compra poco, si presta molto ed è un andazzo generalizzato nel mondo. Nessuno è immune, se è vero che delle 211 federazioni calcistiche globali affiliate alla Fifa ben 179 hanno registrato almeno un trasferimento. C’è di che riflettere. Sono stati 4.162 i club coinvolti nelle compravendite, ma dei 7,3 miliardi circolati per gli spostamenti di calciatori l’80% è stato speso da appena 100 club. Si intuisce facilmente quale sia il peso delle squadre più titolate anche dal fatto che sono state soltanto 32 quelle in grado di investire sul mercato più di 50 milioni.
I più richiesti restano brasiliani e argentini, ma pure inglesi e francesi vanno forte: gli italiani non figurano neanche tra i primi dieci in classifica. La compravendita di under 18 è poi sempre più accentuata, un trasferimento su quattro riguarda minorenni. Questo porta dritti a un altro conflitto, quello tra Fifa e procuratori. La federcalcio mondiale da tempo ha ingaggiato una battaglia contro gli agenti. La proposta è mettere un tetto massimo alle commissioni (il 10% del trasferimento per il club che vende, il 3% per chi compra e un altro 3% per il giocatore) e limitare le rappresentazioni multiple, per evitare conflitti d’interesse e, soprattutto, che siano proprio gli agenti a decidere chi spostare e dove piazzarlo, prendendo per il collo i club.
I procuratori non ci stanno e i più importanti, tra cui Mino Raiola e Jorge Mendes, si sono riuniti a Londra per preparare un’azione legale contro la Fifa. Se davvero passasse la riforma le commissioni sui giocatori si ridimensionerebbero come il peso degli agenti.
Girano tanti soldi, ma c’è chi sa vendere bene e chi invece paga tutto a peso d’oro. Il Portogallo ha un saldo positivo di 384 milioni tra entrare e uscite, in sostanza esporta molto e compra a prezzi stracciati. La serie A nel 2019 ha invece fatto segnare un -346,2 milioni, solo Spagna (-373,8) e Inghilterra (-549,9) hanno fatto peggio. Loro però almeno in Europa vincono.