la Repubblica, 21 gennaio 2020
Airbus lancia un derivato sui prezzi dei biglietti aerei
La finanza creativa si regala un nuovo prodotto da collezione: il derivato quotato in Borsa che scommette sull’andamento dei prezzi dei biglietti aerei. Uno strumento lanciato da Airbus per consentire alle compagnie di ammortizzare le oscillazioni – spesso improvvise e robuste – di costi di un volo.
Il concetto che sta sotto il future messo a punto dal consorzio europeo è semplice: il trasporto aereo è un mercato dove i margini di guadagno sono relativamente bassi e dove esistono voci di uscite ed entrate molto capricciose ed imprevedibili: il costo del carburante – legato all’andamento del prezzo del petrolio – e la cifra cui si riescono a vendere i biglietti ai passeggeri. Le variabili che influiscono su quest’ultimo capitolo sono tante: il rapporto tra la domanda di posti e l’offerta è la più importante. Ma a influenzare il prezzo del viaggio ci sono anche l’andamento dell’economia (una recessione tende a farli crollare) o eventi straordinari come il misterioso virus cinese di questi giorni che sta riducendo prenotazione e costo del trasporto da e per l’Estremo Oriente e che non a caso ha messo ko i titoli dei vettori.
Come ammortizzare questi ottovolanti? Sul petrolio – che rappresenta fino al 30% delle uscite di un’aerolinea e va prenotato con ampio anticipo rispetto al suo utilizzo effettivo – non c’è problema: il greggio è scambiato su tutti i mercati finanziari mondiali ed esistono strumenti derivati ad hoc per “coprirsi”, come dicono i tecnici, da possibili fiammate al rialzo. Comprandolo in anticipo a un prezzo definito.
Lo stesso sarà possibile ora fare grazie all’invenzione di Airbus scommettendo sui biglietti aerei. L’idea di Tolosa è di offrire sei titoli differenti per aree geografiche che salgono o scendono seguendo in fotocopia l’andamento delle tariffe. Se le compagnie sono costrette a scontare i prezzi per riuscire a riempire i loro sedili il titolo scende. Se la domanda è forte è un posto a bordo costa di più, sale. Consentendo alle compagnie che giocano su queste oscillazioni di ammortizzare i picchi di prezzo, specie quelli verso il basso.
Questo derivato darà molta più stabilità alle entrate del settore. Le aerolinee pianificano i loro budget con anticipo di anni mentre la gran parte dei biglietti viene venduta nelle cinque settimane prima del decollo. Quando una valanga di fattori esterni può incidere sul prezzo, stravolgendolo rispetto a quello previsto.
Non solo: a gestire l’offerta oggi sono algoritmi complicatissimi che possono far cambiare anche 200 volte in due mesi il costo della stessa tratta per riuscire ad aumentare al massimo il tasso di occupazione dell’aereo. Un carosello di numeri che grazie al future di Airbus – che sarà controllato e seguito dalle autorità di Borsa come un’azione qualsiasi – non turberà più di tanto i sonni dei manager del settore.