Corriere della Sera, 21 gennaio 2020
A Davos meno carne, però arrivano in jet
Per un giorno l’élite del mondo rinuncerà alla carne: in programma a Davos c’è anche «Il giorno da vegetariano». Più agevole rispetto alla «Vita da rifugiato» che l’anno scorso aveva convinto qualche big ad alloggiare per un’ora in una tenda fuori dall’albergo. Il pasto green tuttavia non basterà a bilanciare anche solo le emissioni degli oltre cento jet privati che fanno scalo a Zurigo per accompagnare e riportare a casa i partecipanti al Forum. Se poi si aggiungono le supercar che percorrono il tragitto dall’aeroporto alla cittadina ospite, il conto della Co2 peggiora ulteriormente. Certo, l’organizzazione ha invitato i partecipanti a comportamenti virtuosi e sostenibili, tipo camminare sulla neve piuttosto che muoversi in auto o motoslitta. Ed è probabile che qualcuno, forse per timore di incrociare lo sguardo severo di Greta, si atterrà alle raccomandazioni. In ogni caso, il menù vegetariano disintossicherà fisico e coscienza. E chissà, magari saranno in tanti alla fine ad accompagnare alla stazione la giovane Thunberg. Prima di risalire sul proprio jet executive.