La Stampa, 20 gennaio 2020
Intervista a Francesca Sofia Novello
Altro che passo indietro. Francesca Sofia Novello non ci pensa proprio ad arretrare. Rispetto ad alcuno. Figurarsi di fronte alle critiche. Figurarsi di fronte al Festival di Sanremo. Occasione ghiotta che lei vuole cavalcare non da comprimaria. «Mi hanno chiamata perché bella? Può essere ma Sanremo ce ne sono di più belle di me. Perché sono la ragazza di Valentino Rossi? Forse sì, forse no. Per me è lavoro e come tale lo prendo». Va giù netta via Instagram la modella laureanda in Giurisprudenza: «Di passi indietro non ne vogliamo fare, di passi avanti dobbiamo farne molti. Non abbiamo bisogno di queste polemiche sciocche. Il vero terreno di scontro è quello dei pari diritti e opportunità».
Lei è stata dura nella sua dichiarazione su Instagram ma giustifica l’uscita infelice di Amadeus. La situazione però è un po’ ambigua: tante donne e un solo uomo al centro...
«Non sono stata dura. Mi sono limitata a constatare come una metafora riferita all’oramai famoso passo indietro sia stata strumentalizzata per alimentare verve polemiche. E non vedo ambiguità nella nutrita presenza femminile. Semmai rappresenta una pluralità che sottolinea il sempre più importante ruolo delle donne nella vita di tutti i giorni, sia professionale, sia privata».
Lei ha parlato della condivisione di un progetto, quello del direttore artistico. In pratica che cosa sarà chiamata a fare sul palco dell’Ariston?
«Condivido l’impostazione a favore della donna espressa a più riprese nel progetto artistico. Sarò sul palco a disposizione di chi ci ascolterà per trasmettere un messaggio di serenità e se potrò, per aiutare i cantanti a superare l’emozione che non mancherà. A me per prima».
Le hanno dato più fastidio le accuse o le difese visto che si è lamentata delle une e delle altre?
«Avrei preferito minor visibilità sui social e non mi piace chi mi difende solo per un like in più. Ma accetto le critiche e mi consolo con le tante dimostrazioni di affetto ricevute. Voglio riportare un commento che mi ha gratificata davvero: "Sotto il vestito tantissimo"».
Prima di accettare l’invito a partecipare al Festival ne ha parlato con Valentino Rossi?
«La proposta mi ha lasciata perplessa. Però questo per me è solo un lavoro. Mi sono confrontata a lungo con Vale che è più esperto di me e lui mi ha detto "Vai Francy"».
Le piace la musica?
«Mi piace la musica italiana e gli artisti che mi trasmettono emozioni come Cesare Cremonini, Lucio Battisti, Jovanotti, Vasco Rossi Tra gli stranieri ascolto volentieri i Coldplay. Sono una tradizionalista? No, solo una romantica».
Da modella, condivide le accuse delle sue colleghe che lamentano un regime di quasi astinenza alimentare per poter calcare le passerelle?
«Lei tocca un argomento delicato che investe il settore delle sfilate dove le esigenze di passerella richiedono taglie minimal. Purtroppo per tante ciò si traduce in grandi sacrifici alimentari in certi casi cagionevoli per la salute. La mia solidarietà va davvero a tutte».
La vita da modella è breve. Che pensa di fare dopo, visto che le mancano due esami alla laurea e il mondo dello spettacolo le strizza l’occhio?
«Nessuna può pianificare una vita da sola modella. Nel contempo la laurea rappresenta un traguardo personale, in particolare in Giurisprudenza che fornisce un bagaglio di conoscenza ad ampio raggio, anche se, confesso, non mi vedo in futuro impegnata nella professione forense. Spero che il mio lavoro di modella nel settore pubblicitario possa offrirmi anche un percorso quale influencer seppur sempre con discrezione e al di fuori della mia vita privata e di relazioni che manterrò ancora riservata».
Lei ha sostenuto di non occuparsi di politica ma l’ambiente è altro. Condivide le battaglie di Greta Thunberg?
«Sono ecologista fino alla radice dei miei capelli. Pensi che quando faccio la raccolta la raccolta differenziata guardo sempre il sacco della plastica e mi chiedo come faremo a ridurne l’uso. Condivido appieno le preoccupazioni riguardo il clima e il nostro pianeta e ben vengano tutte le sensibilizzazioni possibili e l’informazione sull’inquinamento».
All’Ariston si parlerà anche di violenza sulle donne, lo sa?
«Sarò ben felice di sentire gli interventi riguardanti questa violenza che mi fa orrore. Non basta il solo palco del Festival per esprimere sdegno nei confronti di chi la pratica. Le violenze non sono solo fisiche ma anche verbali, di atteggiamento e non ultimo di persecuzione».