La Stampa, 18 gennaio 2020
Domande e risposte sul taser
1 Che cos’è il taser?
E’ l’acronimo di Thomas A. Swift’s Electronic Rifle. E’ una pistola elettrica, conosciuta anche come storditore elettrico o dissuasore elettrico. Fa uso dell’elettricità per paralizzare i movimenti del soggetto colpito facendone contrarre i muscoli È un’arma da difesa classificata tra le «meno che letali». Per la legge italiana il taser è considerato arma propria ma non arma da fuoco.
2Che cosa cambia ora?
Il Consiglio dei ministri ha approvato il regolamento che disciplina l’uso del taser. Ora la questione dovrà superare l’esame del Consiglio di Stato e poi tornerà di nuovo in Consiglio dei ministri per l’approvazione definitiva.
3Come funziona?
E’ dotato di una memory card che registra la data, l’ora e il numero dei colpi sparati, ha un raggio d’azione di circa 7 metri. E gli aghi sparati non devono necessariamente penetrare gli abiti del target per agire. Attualmente è in dotazione alle Forze di polizia in circa 107 Paesi, tra cui Canada, Francia, Germania e Regno Unito.
4 A partire da quando sarà a disposizione delle forze di polizia?
«Non ci aspettiamo tempi brevi - sostiene Valter Mazzetti, segretario generale dell’Fsp Polizia di Stato - perché fra la distribuzione e la formazione nel migliore dei casi dovrà trascorrere un anno prima del reale uso». E aggiunge: «E’ prevista l’assegnazione di solo 1600 pistole elettriche».
5Come sarà utilizzato?
Il suo impiego, come già prevede la normativa in vigore, dovrà sempre avvenire nel rispetto delle necessarie cautele per la salute e l’incolumità pubblica e secondo principi di precauzione condivisi con il Ministro della salute. Secondo le linee guida del dipartimento della pubblica sicurezza «va mostrato senza esser impugnato per far desistere il soggetto dalla condotta in atto» e che solo se questo tentativo fallisce, si può sparare il colpo, ma considerando «per quanto possibile il contesto dell’intervento e i rischi associati con la caduta della persona» dopo che la stessa è stata colpita. Attenzione va data anche alla «visibile condizione di vulnerabilità» del soggetto (ad esempio, una donna incinta) e alle condizioni dell’ambiente intorno, per evitare il rischio di esplosioni o di incendi».
6Che rischi ci sono?
«Abbiamo pochi dati - spiega Francesco Perna, cardiologo aritmologo del Gemelli Ircss di Roma - sugli effetti dell’uso del taser, utilizzato fino ad oggi soprattutto negli Stati Uniti, da dove provengono le ricerche disponibili. L’elettricità, con questo strumento, viene applicata sulla pelle, che è un isolante naturale. Il cuore è protetto anche dai muscoli e dal grasso. La corrente che arriva al cuore è quindi molto attenuata. Ciò non toglie che ci sia un rischio teorico, seppure basso, di provocare un’aritmia che può essere mortale in persone con cardiopatie o che abbiano fatto uso di sostanze eccitanti come la cocaina».