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 2020  gennaio 18 Sabato calendario

La tela di Piacenza è il Ritratto di signora di Klimt

È l’autentico «Ritratto di signora» di Gustav Klimt la tela ritrovata a Piacenza lo scorso 10 dicembre nell’intercapedine di un muro esterno della Galleria Ricci Oddi da personale che eseguiva interventi di manutenzione. «Una notizia di importanza storica per la comunità artistica e culturale e per la città di Piacenza», comunicano il sindaco piacentino, Patrizia Barbieri, e l’assessore alla Cultura, Jonathan Papamarenghi. L’annuncio è stato dato con la Polizia di Stato, che ha relazionato sugli esiti degli accertamenti tecnici disposti sull’opera. 
Il dipinto è stato sottoposto a un’indagine tecnico-scientifica da parte dei tre periti nominati dal tribunale: Diego Cauzzi del complesso della Pilotta di Parma, Anna Selleri della Pinacoteca di Bologna e Claudia Collina dell’Istituto dei beni artistici dell’Emilia- Romagna. Cauzzi si è concentrato sull’indagine riflettografica a raggi ultravioletti e infrarossi, conducendo anche riprese fotografiche in fluorescenza, mettendo il tutto a confronto con gli esami condotti nel 1996. «La corrispondenza tra immagini – ha detto – ha consentito di appurare che si tratta del dipinto originale». Selleri ha esaminato la tela, l’intelaiatura, i timbri apposti sul retro, sigilli ed etichette, tutti apparsi originali. Collina, infine, si è concentrata sull’analisi del dipinto, che come già si sapeva celava un altro ritratto perduto di una fanciulla adolescente.
Il dipinto sparì il 22 febbraio 1997 dalla Galleria d’arte Ricci Oddi durante un trasloco per ristrutturazione. Ma non si capì mai se venne fatto uscire dal tetto (la cornice fu ritrovata vicino al lucernario) o se i ladri passarono dall’ingresso. Le indagini furono eseguite dai carabinieri di Piacenza e si arrivò a indagare sui custodi della galleria, la cui posizione venne archiviata. Il caso rimase irrisolto e – lo diciamo a beneficio delle cronache di questi giorni – qualcuno avanzò l’ipotesi che l’opera fosse finita nella villa di Craxi ad Hammamet. Ma, come ha dichiarato il generale Roberto Riccardi dei carabinieri per la tutela del patrimonio culturale «non è da escludere che il quadro sia rimasto sempre lì».
Il «Ritratto di signora» fa parte di un gruppo di ritratti femminili eseguiti da Klimt (1862-1918) negli ultimi anni della sua attività, tra il 1916 e il 1918, alcuni dei quali incompiuti. 
L’esistenza di un disegno sottostante il dipinto era stata messa in luce nel 1997, poco prima del furto, da una studentessa piacentina, Claudia Maga. Questo disegno ritraeva sottostante un diverso «Ritratto di signora» che sarebbe stato realizzato da Klimt nel 1910, esposto a Dresda nel 1912, pubblicato nel 1927 e da allora disperso. Da qui la perplessità di alcuni sulla paternità del quadro ritrovato. 
Nel 2007 comparve un altro «Ritratto di signora» che il pellicciaio e collezionista Gino Cassamagnaghi aveva comprato per poche decine di lire, assai simile a quello perduto e ora ritrovato. La storica dell’arte Rossana Bossaglia attribuì questo quadro a Klimt e fu esposto in sostituzione di quello scomparso.
Dopo il ritrovamento di «Ritratto di signora», si torna ora a parlare di altri capolavori perduti del grande artista viennese. Come il dipinto «Medicina», che all’epoca fu considerato «pornografico» e che sparì nel nulla nel 1945, sul finire della Seconda guerra mondiale.