Dunque dottoressa Villa, in base alle sue ricerche questi nostri cugini non erano poi così diversi da noi?
«Esatto. Erano molto più evoluti di quanto si ritenesse in passato, e di quanto molti pensano ancora oggi.
Le ultime scoperte dimostrano che erano relativamente "moderni": non erano solo cacciatori di grandi mammiferi, ma sapevano pescare su laghi e fiumi e amavano le immersioni subacquee».
Come avete scoperto che parte delle conchiglie della Grotta dei Moscerini erano state "pescate", tanto da richiedere un tuffo in mare?
«Analizzando la diversa usura dei gusci. Carlo Smriglio, specialista di conchiglie del Mediterraneo presso l’Università Roma Tre e co-autore dello studio appena pubblicato, ha analizzato tutte le conchiglie al microscopio. Ha confermato che si tratta di Callista chione (noto come fasolaro, ndr), ma soprattutto ha stabilito che il 23.9% delle conchiglie ritoccate dai Neanderthal per farne utensili era stato raccolto in mare, non sulla spiaggia».
Che uso facevano i Neanderthal delle conchiglie?
«Le usavano come lama. Una volta rotto con la giusta tecnica, il guscio rimane tagliente a lungo».
Perché avevano bisogno di tuffarsi? Non bastavano le conchiglie depositate dalle maree?
«Andavano alla ricerca di esemplari più grandi e integri, che meglio si adattassero alle loro esigenze. Ed è possibile che per farlo scendessero fino a 2-4 metri di profondità».
Quindi i Neanderthal sapevano nuotare. Possiamo escludere che sapessero anche costruire piccole imbarcazioni?
«La questione è controversa. Non mi risulta che ci siano tracce di Neanderthal su isole italiane. Mentre invece a Creta sono stati trovati utensili in pietra risalenti a 130mila anni fa. Ma il dibattito è aperto».
Lei, nata e cresciuta a Roma, si occupa della preistoria italiana ed europea da un luogo molto lontano: è ricercatrice e curatrice del Museo di Storia Naturale dell’Università del Colorado. Come ci è arrivata?
«Ho conseguito un dottorato in Archeologia classica alla Sapienza di Roma e subito dopo, nel 1979, un PhD in Archeologia preistorica all’Università della California. Per cinque anni ho lavorato all’Università di Bordeaux, prima di stabilirmi definitivamente in Colorado».
E quando era ragazza dove andava al mare?
«Tra Sperlonga e Gaeta. Proprio dove, 90mila anni prima di me, si tuffavano i Neanderthal».