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 2020  gennaio 16 Giovedì calendario

Juventus, il fatturato cresce ma non basta

Condannata a vincere e guadagnare. Può sorprendere che la Juventus dopo otto scudetti e un posto stabile nella nobiltà del calcio europeo scopra che il bilancio non dà respiro. Ne sono convinti i tecnici di Kpmg, una delle principali società di revisione del mondo, che hanno fotografato lo stato di salute dei club europei scudettati nel 2019. I bianconeri sembrano una macchina che ha alzato al massimo il numero dei giri del motore per stare al passo di big come Barcellona e Manchester City, ma ha ancora un gap di cilindrata che solo nuovi successi possono colmare. E già questa stagione si rivelerà decisiva. Traducendo in numeri, la Juventus ha costi del personale (principalmente i giocatori) per 328 milioni (+27% in un anno). Siamo già a livello dei leader: il Psg è a 369, il City di Guardiola costa 358 milioni, il Bayern è a 336 milioni. Tutti dietro l’inarrivabile Barcellona a 576 milioni. Dove la Juventus è ancora indietro è nel fatturato: 464 milioni, decima in Europa, lontano dagli 839 milioni del Barcellona, ma tutte le rivali accreditate di Champions sono sopra i 700 milioni. Proprio il rapporto costi/ fatturato a giugno 2019, sempre secondo Kpmg, era al 71%, sopra il livello di guardia del 70% che l’Uefa pone come limite per chiedere chiarimenti sull’equilibrio. Uno sforamento che non ha ricadute immediate: il Barcellona a giugno 2018 chiuse all’81% e quest’anno è rientrato al 69%. Ma la Juventus è solo a “metà dell’opera” del suo piano di conquista della vetta europea e non può lesinare su ingaggi e acquisti. L’operazione Ronaldo ha portato i primi frutti: 185 milioni in ricavi commerciali (+30%, miglior crescita tra le big), ma solo la metà di quanto il Barcellona ricava da magliette e sponsor. E nel frattempo a Torino i bilanci in rosso sono diventati due di seguito (-40 milioni nel 2019). Tassativo per la Juventus è aumentare il fatturato verso quota 700 milioni il più velocemente possibile. Più partite in Champions fanno la differenza (il Liverpool ha incassato 110 milioni solo in premi Uefa). Andrea Agnelli si è procurato le munizioni: bond da 175 milioni l’anno scorso e l’aumento di capitale da 300 appena chiuso. Ora servono successi, tifosi felici e soprattutto paganti. Lo scenario avverso prevede invece qualche sacrificio in rosa già da fine stagione.