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 2020  gennaio 16 Giovedì calendario

Katerina, la prima donna capo dello Stato in Grecia

La Grecia avrà per la prima volta nella sua storia una donna alla presidenza della Repubblica. Il premier Kyriakos Mitsotakis ha annunciato ieri in diretta tv di aver scelto Katerina Sakellaropoulou – oggi alla guida del Consiglio di Stato – come candidata per l’elezione del nuovo capo dello stato di Atene, prevista alla fine di febbraio. «È una scelta non di parte che mette la parità di genere al centro del futuro del Paese», ha spiegato il premier. «Questa proposta è un onore per me, per la giustizia e per le donne greche», ha detto la giudice 64enne, nominata da Alexis Tsipras alla guida della più alta corte nazionale (da cui si è già autosospesa) nell’ottobre 2018.
Sakellaropoulou non dovrebbe avere problemi a ottenere il via libera in Parlamento: alla quinta votazione in aula per l’elezione del presidente della Repubblica basta infatti la maggioranza semplice di 151 seggi e il centrodestra di Nea Demokratia ne ha da solo 158. Quanto basta per consentirle di prendere il posto del presidente della repubblica uscente Prokopis Pavlopoulos. Kinal (l’ex- Pasok) e alcuni partiti di centro hanno accolto con favore la scelta. Syriza invece l’ha bollata come «un tentativo del governo di distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dal fiasco sulla Libia e sulla crisi dei rifugiati». La Grecia in effetti non è stata nemmeno convocata al negoziato di Berlino del prossimo fine settimana sulla situazione a Tripoli, malgrado la posizione turca nella vicenda (e le ambizioni di Ankara sul Mediterraneo) siano un tema delicatissimo ad Atene.
La scelta di Sakellaropoulou, oltre che in forte discontinuità di genere, consente a Mitsotakis di disinnescare le polemiche attorno alle prime candidature emerse per il ruolo di nuovo capo dello Stato, poltrona cui nella Costituzione ellenica è riservato un ruolo non di primissimo piano. Le voci degli ultimi giorni di una scelta “politica” come l’ex-premier Antonis Samaras o l’ex leader socialista Evangelis Venizelos avevano mandato in fibrillazione il Parlamento. La giudice di Salonicco potrebbe invece raccogliere voti anche fuori dalla maggioranza. Non si è mai schierata politicamente, ha una grande esperienza internazionale (con master in diritto amministrativo e costituzionale alla Sorbona preso durante un sabbatico) ed è da poco presidente della società greca per le leggi ambientali.