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 2020  gennaio 15 Mercoledì calendario

PUTINATE – LO ZAR VLAD PROPONE LA MODIFICA DELLA COSTITUZIONE. IL PREMIER MEDVEDEV E IL GOVERNO SI DIMETTONO - NEL DISCORSO ALLA NAZIONE PUTIN AVEVA ANNUNCIATO UN REFERENDUM SU UN PACCHETTO DI RIFORME COSTITUZIONALI PER DARE AL PARLAMENTO IL POTERE DI DESIGNARE IL PRIMO MINISTRO RUSSO. SAREBBE IL PRIMO PASSO PER GARANTIRE IL SUO FUTURO AL POTERE DOPO IL 2024 QUANDO SCADRÀ IL SUO QUARTO E ULTIMO MANDATO AL CREMLINO - VIDEO -

Citato dall'agenzia Tass, il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha invece precisato: "Il presidente Putin nel suo messaggio all'Assemblea Federale non ha menzionato emendamenti per nessuno degli articoli fondamentali della Costituzione: in questo caso non è dunque all'ordine del giorno un referendum. Ma le riforme proposte saranno piuttosto serie. Il presidente ha ritenuto quindi opportuno e necessario avere una consultazione con il popolo. La questione è mettere ai voti la proposta: le date e le regole saranno determinate in seguito e poi formalizzato in un decreto speciale".

Si specula già sui possibili successori di Medvedev: Sergheij Sobjanin, sindaco di Mosca, Maksim Oreshkin, ministro dell'Economia, o Aleksander Novak, ministro dell'Energia. Il futuro di Putin dopo il 2024 Al potere dal 1999, Putin oggi 67enni dovrebbe lasciare il Cremlino nel 2024 quando scadrà il suo quarto mandato presidenziale. Trattandosi del secondo mandato consecutivo, secondo l'attuale Costituzione, non potrà ricandidarsi. Stando a vari analisti, starebbe perciò valutando varie opzioni per restare al potere: una riforma che lo vedrebbe a capo di un riformato Consiglio di Stato – attualmente organismo di rappresentanza – come il leader cinese Xi Jinping o l’ex presidente kazako Nursultan Nazarbaev; l’istituzione di un nuovo ruolo “ad hoc” che lo trasformerebbe in una sorta di “Ayatollah russo” o persino la guida di un nuovo Stato unificato con la Bielorussia.

Un'alternativa invece potrebbe essere concedere più poteri a Parlameno e al primo ministro e ricorrere una seconda volta al cosiddetto "arrocco", come quando nel 2008 cedette la presidenza al premier Dmitrij Medvedev per prenderne il ruolo per un mandato. E quello di oggi sarebbe il primo passo verso questa transizione.