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 2020  gennaio 15 Mercoledì calendario

La riscoperta di Nikola Tesla

Di Nikola Tesla, inventore geniale ma forse pazzo (sosteneva di viaggiare in mondi paralleli, dove individui ultra-umani gli svelavano segreti scientifici e meraviglie tecnologiche), si continua a parlare come di un talento incompreso, verso il quale il mondo è stato ingrato e in questo c’è del vero, senz’altro; tuttavia, da quando è comparso nel film «The Prestige» (2006), splendidamente interpretato da David Bowie, Tesla non è più sconosciuto alle masse e, anzi, i tributi alla sua figura si moltiplicano nella cultura pop e, tra questi, non si può non citare, ad esempio, l’auto elettrica che gli è stata intitolata da Elon Musk.
Comunque, data la statura del personaggio, le riscoperte di Tesla non sono mai troppe e in particolare va segnalata quella attuale di Milano, che assume un punto di vista originale e fa un passo avanti, perché, oltre a ripresentare le attività di Tesla scienziato e inventore, fa il punto sul fenomeno stesso della sua riscoperta e della sua attuale presenza nella cultura popolare. La mostra si chiama «Nikola Tesla Exhibition», è la tappa italiana di un tour mondiale, è fortemente interattiva ed è ospitata presso lo Spazio Ventura XV a Lambrate; è organizzata da Venice Exhibition, in collaborazione con il Nikola Tesla Museum di Belgrado (Tesla è nato in Croazia da genitori serbi nel 1856 ed è morto negli Usa nel 1943) e resterà aperta fino al 15 marzo.
Ovviamente vi si vede anche lo spettacolare apparato scroscia-saette del film «The Prestige», identico a quello che Tesla installò nel suo laboratorio di Colorado Springs, una mega-bobina dalla quale lo scienziato-inventore faceva viaggiare l’elettricità a grande distanza, senza usare fili.
Nonostante il fatto che il nome Tesla sia ormai noto, risulta da un sondaggio che il 90% dei visitatori della mostra di Milano ha su di lui informazioni vaghe; molti sanno, più o meno, chi è, ma pochi conoscono davvero l’enorme portata delle sue invenzioni. I più restano sorpresi nello scoprire fino a che punto Tesla abbia precorso i tempi e aperto strade infinite verso le innovazioni del XXI secolo. 
Per accennare appena alla superficie della storia di Tesla, c’è stato un suo contributo di base, diretto o indiretto, nella creazione delle lampadine a fluorescenza, dei generatori a corrente alternata, della radio, della televisione, del radar e persino dei telefoni cellulari, che erano di là da venire, quando lui lasciò questo mondo, ma hanno beneficiato in forma postuma di alcune sue intuizioni. Addirittura, Tesla ha prefigurato Internet; e i suoi studi preliminari hanno influenzato le ricerche sulle cosiddette «armi a energia diretta» che sono attualmente in fase di sviluppo. Insomma, Tesla sfoggia un pedigree da scienziato con tutti i crismi: fra l’altro si chiama «tesla» l’unità di misura dei campi magnetici, così battezzata in suo onore dai colleghi in un convegno internazionale. 
Nel 1912 Tesla è stato pure candidato al Premio Nobel per la Fisica, ma qui vennero fuori, assieme alle luci, anche le ombre del personaggio. Egli rifiutò sdegnosamente il riconoscimento, offeso per non averlo ricevuto già nel 1909, al posto di Guglielmo Marconi, che era stato premiato come inventore della radio, mentre Tesla riteneva di averla creata lui per primo. La faccenda è tuttora controversa. Ma questo e analoghi colpi di testa contribuirono a far morire Tesla povero ed emarginato.
Come accennavamo, la «Nikola Tesla Exhibition» dà spazio anche alla presenza del personaggio nella cultura popolare attuale; oltre al tributo cinematografico di «The Prestige», si segnala un episodio dedicato a Tesla dalla serie tv «The Big Bang Theory» e un altro omaggio nella serie «Doctor House». Poi, dicevamo, c’è la Tesla elettrica di Elon Musk. Perché lui, Musk, i soldi sì che li sa fare, nel nome di Tesla. Mentre il povero inventore non ci è proprio riuscito.