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 2020  gennaio 15 Mercoledì calendario

Molto bene il business dei fratelli Bulgari

Sorridono i fratelli Bulgari, Paolo e Nicola che nel 2011 vendettero a Lvmh la loro griffe di oreficeria. Il primo infatti ha incassato pochi giorni fa un dividendo di quasi 9 milioni di euro attinto dalla riserva straordinaria di una delle sue casseforti, El Greco (in utile nel 2018 per 5 milioni) e El Greco Due (4,4 mln). Nicola invece ha accantonato l’intero utile di 12,6 milioni della sua Jaipur dopo nel 2017 aveva segnato una perdita di 10,2 milioni, mentre ha dovuto coprire con riserve la perdita di 1,2 milioni registrata dall’altra sua cassaforte denominata Tara.

El Greco e El Greco
Due hanno un patrimonio netto, rispettivamente, di 221 e di 231 milioni. Paolo Bulgari con i suoi due veicoli investe nell’immobiliare da Londra a New York e in molteplici asset finanziari oltre a detenere 60 milioni di controvalore di metalli preziosi; mentre residuano in portafoglio azioni Lvmh per circa 70 milioni. El Greco ha investito anche nel 30% di Sarment Holding, quotata in Canada, da cui assieme all’altro socio Mark Irwing (che detiene il 14%) ha rilevato il business della distribuzione di vini di alta qualità.
Jaipur e Tara hanno un patrimonio netto, rispettivamente di 211 e 95,6 milioni. Nicola Bulgari con i suoi due veicoli investe nell’immobiliare, nel venture capital sia tramite le americana Icv e Ici sia direttamente con la newco Annabel Holding e in molteplici asset finanziari e in portafoglio ci sono azioni Lvmh per circa 160 milioni.

Ghizzoni investe nell’hi tech
Federico Ghizzoni, ex numero uno di Unicredit e oggi presidente di Rothschild Italia e vicepresidente di Clessidra Sgr, fa un altro investimento nell’hi tech rilevando circa il 4% di Albatross One, newco costituito dalla nuova Growth Capital Club lanciata da Luigi Pugliese di PwC e Nino Lo Bianco presidente di Bip. Albatross One ha subito investito circa 5 milioni di euro sottoscrivendo, tramite un primo aumento di capitale il 14,8% di Mia, una startup specializzata nello sviluppo e nella realizzazione di piattaforme mobile controllata da Federico Francesco Soncini Sessa.
Assieme a Ghizzoni hanno investito fra gli altri Livia Amidani, Michele Appendino di Alme Venture, la Leben di Giuseppe Vita (ex presidente di Unicredit), la Enerfin di Fulvio Conti e Roberto Nicastro già top manager della banca di piazza Gae Aulenti. Il prodotto principale di Mia, che nel 2018 ha realizzato ricavi per 2,4 milioni con un utile di oltre mezzo milione, è il Mia-Baas, un solido e potente “back end as a service” che espone tutti i servizi necessari a realizzare app, web app e siti di ultima generazione, più in fretta e in maniera stabile e sicura. Il Mia-Baas è un’architettura lato server white lable grazie alla quale si possono realizzare app più in fretta, a costi ridotti e ad alta affidabilità perché già testata e utilizzata in sistemi con grandi volumi di utenti come Trenord.