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 2020  gennaio 14 Martedì calendario

Per Londra gli ultrà ambientalisti sono terroristi

Alla stregua di gruppi terroristici e neonazisti. Gli attivisti ambientalisti di Extinction Rebellion sono stati inclusi in una lista di ideologie estremiste redatta dalla polizia antiterrorismo del Sud Est del Regno Unito. L’opuscolo di 12 pagine faceva parte del programma governativo Prevent che obbliga insegnanti, dottori, leader religiosi e altre figure pubbliche a segnalare persone potenzialmente estremiste, affinché siano valutate e seguite da servizi sociali e polizia. L’inserimento di Extinction Rebellion nella lista, rivelato dal Guardian lo scorso venerdì, è stato successivamente definito un errore dall’antiterrorismo nazionale che sta ora procedendo alla revisione del documento. Una marcia indietro che potrebbe non fermare i rappresentanti del movimento dal portare in tribunale la polizia.
Il documento, poi ritrattato, suggerisce che Extinction Rebellion si basa su «una filosofia anti sistema che attrae ai suoi eventi scolari e adulti inconsapevoli. Benché non violenta verso le persone, incoraggia altre attività contrarie alla legge». Come centinaia di migliaia di studenti e adulti che hanno marciato e protestato in tutto il Regno Unito nei mesi precedenti contro il cambiamento climatico possano essere equiparati a movimenti terroristici rimane un mistero. Hanno creato disagi, bloccato strade e ferrovie, si sono alienati parte della simpatia delle persone che non protestavano. Ma pensare che siano terroristi richiede una certa sconnessione dalla realtà, specie in un Paese abituato ad attacchi terroristici. Ciononostante, la ministra dell’Interno inglese, Priti Patel, ha ieri preso le distanze dalle critiche alla polizia (che invece ha ammesso l’errore). Alla radio Lbc ha sì confermato che Extinction Rebellion non è un movimento terrorista ma ha aggiunto che un giudizio sulla minaccia di gruppi e associazioni deve essere preso dopo una valutazione complessiva di tutti i diversi rischi connessi. Come dire, prima si analizza e poi si giudica. Una posizione in linea con il profilo legge-e-ordine che Patel sta cercando di ritagliarsi nel nuovo esecutivo ma che le ha attirato le critiche di molti: una decisione «completamente sbagliata e controproducente» è stato il commento rilasciato da uno dei principali esponenti del Labour, Keir Starmer, tra i favoriti alla successione di Corbyn alla guida del partito.
«Si deve distinguere tra terrorismo e protesta – ha commentato sir Alex Carlile, ex presidente della commissione di revisione del programma Prevent – altrimenti il rischio è quello di alienare il favore delle comunità locali, su cui si basa il successo dell’iniziativa governativa».