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 2020  gennaio 14 Martedì calendario

Neve sui cammelli. L’inverno alla rovescia

Neve sulle montagne dell’Arabia Saudita e sulle gobbe dei dromedari, in Svizzera fondovalli senza un fiocco dove nel fine settimana si sono disputate le gare della Coppa del Mondo di sci: se non ci fossero stati i cannoni sparaneve, ad Adelboden i campioni sarebbero rimasti a guardare le piste. Le gare del futuro si dovranno spostare dalle Alpi al Medio Oriente? 
I monti Madian, nel Nord-Ovest del territorio saudita, che culminano nei 2.549 metri del Jabal al-Lawz, venerdì scorso si sono coperti di neve. Non è un fenomeno rarissimo, ma nemmeno usuale. Quando capita è una festa per tutti, e uno spettacolo che attira turisti specialmente quando avviene durante le vacanze scolastiche. 
La vetta è sempre coperta di neve in inverno, ma non sempre il manto bianco arriva anche a basse quote, come è avvenuto quest’anno, fanno notare gli organi d’informazione sauditi. Tanto che l’Ufficio meteorologico dell’Arabia Saudita ha deciso di emettere un avviso in cui si consiglia ai cittadini di rifugiarsi al caldo ed evitare di avventurarsi in zone isolate. 
Un’ondata di maltempo con temperature sotto zero nei giorni scorsi ha colpito l’interno della penisola balcanica, la Turchia e l’Iran, zone dove durante l’inverno le minime scendono di parecchi gradi sotto la soglia del congelamento. Ed è arrivata fino ai monti del Libano e nella penisola araba portando bufere e grandi nevicate, con il risultato che nelle aree interne faceva più freddo che nelle vallate alpine. 
La neve nel deserto fa ancora più effetto se la paragoniamo a quanto avvenne alle nostre latitudini esattamente 35 anni fa: il 13 gennaio 1985 il Nord Italia fu sommerso da quella che venne definita «la nevicata del secolo»: nevicò per tre giorni di seguito e infine la coltre arrivò in certe zone a superare anche un metro di altezza. 
«L’anomalia di inizio 2020 è dovuta a un vortice polare particolarmente forte che sta accentrando tutto il gelo alle latitudini artiche», rileva Carlo Migliore di 3Bmeteo. Il vortice polare è la depressione centrata al Polo Nord che gira in senso antiorario da Ovest verso Est. Questo andamento consente all’aria atlantica di mitigare il clima in Europa. «Ma quando la circolazione si inverte – prosegue Migliore – le fredde correnti artiche scendono a Sud». 
Il risultato è che in Europa occidentale, dalla Spagna alla Gran Bretagna, ci sono state temperature superiori alle medie di inizio gennaio. A Londra nei giardini sono comparse le prime gemme, mentre nella penisola iberica sono già fioriti peschi e mandorli. 
Per quanto riguarda l’Italia, avvertono gli esperti, la presenza dell’anticiclone continua a farsi sentire portando bel tempo e temperature sopra lo zero. L’alta pressione sarà ancora dominante sulle nostre regioni, osservano i meteorologi. Non sarà quindi possibile un miglioramento dell’inquinamento che ristagna in val Padana e degli alti livelli di polveri sottili che interessano le città del Centro-Nord. 
Un cambiamento potrebbe arrivare a partire da venerdì, quando una corrente proveniente dal Nord Atlantico potrebbe penetrare tra Spagna e Francia generando un’area di bassa pressione sul Mediterraneo centro-occidentale e portare deboli nevicate sulle zone alpine centro-occidentali e piovaschi su Liguria, Emilia-Romagna, Sardegna e sulle zone costiere della Toscana e del Lazio.