La Stampa, 14 gennaio 2020
Il Barcellona è il club di calcio più ricco
Sempre più ricchi. I club dei cinque più importanti campionati d’Europa hanno occupato l’intero tabellone degli ottavi di Champions e non a caso monopolizzano anche la classifica dei ricavi della scorsa stagione, la «Football Money League» fornita da Deloitte. L’una cosa influenza l’altra, sia pure con le differenze del caso, gonfiando ancor di più le vele di chi spinge per arrivare presto alla Superlega: l’attuale Champions del resto sembra già una prova generale del futuro. Per il terzo anno consecutivo cambia la squadra più ricca del Continente: dal Manchester United (676,3 milioni di ricavi nel 2016/17) al Real Madrid (750,9 nel 2017/18) fino al Barcellona, primo ad andare oltre gli 800 milioni (840,8). Un incremento del 24,2% in 24 mesi: la breccia nel muro del miliardo di ricavi sembra prossima. Come d’abitudine, nonostante la doppietta spagnola in cima, è la Premier League a piazzare più squadre nella top 20 (8), seguita da Serie A (4), Bundesliga (3), Liga (c’è solo l’Atletico Madrid, 13°, oltre ai due giganti) e Ligue 1 (2).
Inter, Roma e Napoli le altre
L’Italia torna nella top 10 grazie alla Juve, che aggiunge 65 milioni al suo raccolto e si piazza al 10° posto. Praticamente identico rispetto all’anno prima il risultato sportivo (scudetto e quarti di Champions), la differenza sta nell’effetto Ronaldo, che ha i suoi costi a bilancio (31 milioni netti d’ingaggio) ma regala anche benefici: diritti tv quasi invariati per i bianconeri, a crescere sono i ricavi da stadio e soprattutto quelli commerciali. Il quasi mezzo miliardo di ricavi consente ai campioni d’Italia di restare aggrappati all’élite economica e quindi sportiva d’Europa, obiettivo imprescindibile vista l’ambizione di competere stabilmente ai massimi livelli. Avvicinarsi al top è la sfida condivisa dall’Inter, 14ª a quota 364,6 milioni e con la stessa suddivisione percentuale dei ricavi: buon segno. Pesa, per i nerazzurri, l’uscita nei gironi di Champions per la seconda stagione di fila: se la Juve è già sicura di intascare 86,2 milioni dall’edizione in corso, fino a un massimo di 121,2 in caso di conquista del trofeo, il club di Suning (44,8) avrà meno di Atalanta (minimo 45,6, massimo 80,9) e Napoli (minimo 65,1, massimo 100,4). Proprio il Napoli, 20° davanti al Milan (206,3 milioni), è rientrato in classifica, alle spalle della Roma (16ª), la quarta italiana.
All’Ajax non basta la semifinale
La prima squadra fuori dalle cinque leghe sorelle sta al 23° posto: all’Ajax non è bastato aver sfiorato la finale di Champions per superare i 200 milioni (199,4), mentre essere arrivato a giocarsi la coppa contro il Liverpool ha dato la spinta al Tottenham, che ha incassato - come il Paris Saint-Germain degli sceicchi - quasi 100 milioni in più. Barcellona inarrivabile, in ogni caso, capace di capitalizzare il suo fascino globale - dal 2016 per esempio ha una sede a New York - oltre ai risultati sul campo: benché non alzi la Champions dal 2015, per la prima volta è il club più ricco d’Europa grazie ai 150 milioni in più portati a casa. Pazienza che non abbia troppa voglia di festeggiare, nel mezzo della crisi che ha portato al primo esonero di un allenatore da 17 anni a questa parte.