Il Sole 24 Ore, 13 gennaio 2020
Finanziamento ai partiti in crescita a quota 18 milioni
Boccata di ossigeno per i partiti con il 2 per mille, il nuovo finanziamento pubblico con il quale i contribuenti – se vogliono – possono donare alle forze politiche una quota (il 2 per mille appunto) della propria Irpef. Nel 2019 sono aumentate le “donazioni” e a beneficiarne sono stati ancora una volta soprattutto i due partiti più “strutturati” sul territorio: il Pd e la Lega. Che hanno “guadagnato” rispettivamente 8 e 3 milioni circa, convincendo il loro elettorato a devolvergli una parte delle tasse. Ottima anche la performance di Fratelli d’Italia che sfonda quota 1 milione di incassi. Il Movimento Cinque stelle è fuori dalla partita non avendo mai trasmesso il proprio statuto all’apposita commissione di garanzia.
Più appeal per i partiti
Al contrario dello scorso anno, quando le scelte dei cittadini sul 2 per mille si erano ridotte, quest’anno si registra un aumento sensibile delle “opzioni”: dai 14 milioni del 2018 si è passati ai 18 milioni del 2019. Quest’anno si è anche ridotta l’”offerta”: tra partiti e movimenti politici, le possibilità di scelta per gli oltre 41 milioni di contribuenti Irpef sono passati da 27 a 22. Dall’ultimo elenco dei soggetti ammessi a beneficiare del due per mille, scompaiono ad esempio Democrazia solidale ed Energie per l’Italia che complessivamente avevano ricevuto oltre 96mila euro. Tra le new entry +Europa che ottiene la bellezza di 809mila euro.
Al Pd 1,4 milioni in più
Anno del riscatto per i Dem. Dopo il risultato deludente dello scorso anno, quando il partito di Zingaretti aveva totalizzato 7 milioni perdendo quasi 1 milione rispetto all’anno precedente, quest’anno largo del Nazareno recupera e raggiunge quota 8,4 milioni. Una vera e propria boccata di ossigeno visti i conti non rosei e i dipendenti in Cigs. Ma se è vero che nella politica contano le percentuali soprattutto in termini di preferenze, Zingaretti non può stare tranquillo: i contribuenti che hanno firmato per il Pd rispetto al totale di chi ha esercitato le opzioni, sono in calo del 2,5 per cento. La crescita dei fondi è legata solo ai redditi più elevati dichiarati dai contribuenti “simpatizzanti” del Pd.
Alla Lega 1 milione in più
La Lega consolida il secondo posto nella classifica annuale del due per mille e centra il duplice obiettivo: far crescere i sottoscrittori che passano dal 17,18% del 2018 al 20,21% del 2019, e aumentare gli incassi. Che passano da 2 a 3 milioni. Un milione in più che non pregiudica il calo di 230mila euro dell’altra lista leghista “Lega Nord per l’indipendenza della Padania”.
Boom di Fratelli d’Italia
La crescita elettorale di Fdi si conferma anche nel finanziamento da due per mille. Con l’ultima dichiarazione dei redditi presentata nel 2019 il partito di Giorgia Meloni ha sfiorato il 7% di “preferenze” e ha oltrepassato il muro del milione e 100mila euro, crescendo così in termini finanziari di quasi 400mila euro. Per restare a destra Forza Italia si mantiene stabile perdendo circa 15mila euro rispetto al 2018.
Ancora inoptati 27,5 milioni
Va tuttavia detto che i fondi potenziali a disposizione dei partiti sono 45,5 milioni e dunque rimangono inoptati 27,5 milioni che restano allo Stato. E questo nonostante sia passata dal 2,64 al 3,3% la percentuale dei contribuenti Irpef che hanno sottoscritto il prospetto del 2 per mille effettuando la loros scelta. Con la dichiarazione 2018 erano poco più di un milione rispetto ai 41,2 miloni di soggetti Irpef complessivi mentre nel 2019 sono saliti a 1,358 milioni.