Libero, 12 gennaio 2020
La maxi buonuscita dell’ex ad di Boeing
La Boeing è sull’orlo del tracollo ma l’ex amministratore delegato Dennis Muilenburg, cacciato il mese scorso dopo lo scandalo dei 737 precipitati per errori di fabbricazione, incassa comunque una maxi buonuscita: 62,2 milioni di dollari. Quasi 56 milioni di euro. Non male per un capo azienda sotto la cui gestione il colosso Usa dell’aeronautica si è avvicinato pericolosamente al crac. Ed è poco convincente la precisazione dell’azienda secondo la quale non si tratta di una liquidazione ma di bonus, benefit e premi pensionistici che complessivamente ammontano appunto a 62,2 milioni. L’unica buona notizia è che Muilenburg non riuscirà a mettere le mani su altri 14,6 milioni in azioni previsti dal piano di incentivazioni 2019. Da quasi un anno i Boeing 737 Max sono fermi negli hangar. Dopo che la Federal Aviation Administration americana e gli altri regolatori mondiali li hanno bloccati stanno facendo la polvere: ogni settimana spunta un nuovo difetto, dopo quello nel sistema anti stallo che sarebbe all’origine delle due sciagure aeree, una in Indonesia e l’altra in Etiopia, costate la vita a 346 persone. I 737 che erano in servizio sono tutti bloccati a terra e, naturalmente, le compagnie che ne avevano ordinati altri hanno disdetto una dopo l’altra le forniture.
EFFETTO DISASTROSO
L’effetto è disastroso sui conti del colosso Usa. Oltre ad aver scritto a bilancio 3,5 miliardi di dollari di extracosti imprevisti, la Boeing rischia di doverne pagare altri 6 per i risarcimenti. E le consegne dei 737 Max sono precipitate a zero. Già a dicembre si era diffusa l’indiscrezione che assieme ai numeri di fine 2019 il gruppo americano avrebbe potuto comunicare lo stop definitivo alla produzione del modello maledetto. Una prospettiva che si rafforza col passare del tempo, visto lo stillicidio di indiscrezioni che rimbalzano in questi giorni dagli Stati Uniti. La nuova bufera si è scatenata dopo che dal Congresso americano, che sta indagando sulla vicenda, alcuni deputali hanno fatto filtrare parte delle 100 pagine di e-mail interne, scambiate da alcuni dipendenti nel corso degli anni. Messaggi imbarazzanti e compromettenti per i vertici aziendali, visto che tutti mettevano in dubbio la sicurezza del velivolo. Le comunicazioni rivelano soprattutto problemi riscontrati nei simulatori, che replicano le condizioni di volo reali. «Non sono ancora stato perdonato da Dio per quello che ho nascosto l’anno scorso», scriveva un ingegnere in un messaggio del 2018, riferendosi a test nel simulatore. «Questo aereo è progettato da clown, che a loro volta sono controllati da scimmie», gli rispondeva un collega.
SIMULATORI TRUCCATI
«Metteresti la tua famiglia in un simulatore Max?», chiedeva invece un tecnico a un altro specialista, che gli rispondeva: «No, non lo farei mai». I massaggi sono al vaglio dei parlamentari che stanno indagando e rischiano di compromettere definitivamente l’immagine e la credibilità della Boeing, soprattutto dopo le precisazioni dell’azienda: «Alcune di queste comunicazioni sono legate allo sviluppo e alla qualificazione dei simulatori Boeing 737 Max nel 2017 e nel 2018», puntualizza la società, ammettendo che alcuni messaggi «sollevano domande sul processo di qualificazione del simulatore». Quando il 737 Max è stato certificato, nel maggio 2017, il costruttore è stato in grado di convincere i funzionari statunitensi che i piloti non avevano bisogno di un addestramento al simulatore: era sufficiente un aggiornamento del computer. E uno degli argomenti di marketing più forti, nella vendita del Max alle compagnie aeree, era proprio la possibilità di risparmiare denaro perché non ci sarebbe stato bisogno di un addestramento supplementare per i piloti abituati a condurre i 737 delle generazioni precedenti. Il nuovo amministratore delegato David Calhoun nominato in sostituzione di Muilenburg è chiamato a fare il miracolo: risollevare il gruppo dalla crisi più grave che l’abbia mai colpito facendo volare di nuovo in sicurezza il 737 Max. Se ci riuscirà avrà un bonus da 7 milioni.