La Stampa, 11 gennaio 2020
Giornalista Bbc pagata meno del collega vince la causa
Pagata sei volte di meno del suo collega maschio, una presentatrice della Bbc ha portato la Tv di stato britannica davanti a tribunale del lavoro per discriminazione sessuale, e ha vinto. «La differenza di salario in questo caso è impressionante», hanno detto i giudici nel dare ragione, con decisione unanime, a Samira Ahmed. La donna stima di aver guadagnato qualcosa come 700 mila sterline in meno del suo collega Jeremy Vine, che secondo lei svolgeva un lavoro analogo in una trasmissione differente. La Bbc si era difesa sostenendo che la differenza salariale non era motivata dal sesso dei due conduttori, ma dalla «diversità del tipo di programma». «Siamo impegnati nei temi dell’uguaglianza e della parità salariale», ha detto la Bbc commentando la sentenza. «Samira è una giornalista eccellente, ci dispiace che questo caso sia arrivato in tribunale».
Il 17% in meno in media di guadagno
È l’ultimo caso, e uno dei più eclatanti, di disparità salariale, o «gender pay gap» nel Regno Unito, dove il divario resta significativo nonostante gli sforzi per raggiungere la parità. Secondo gli ultimi dati, le donne sono pagate in media quasi il 17% in meno degli uomini, e ci vorranno decenni prima di colmare il divario. Ahmed, 51 anni, presentatrice del programma «Newswatch», in onda su Bbc News, era pagata 440 sterline a puntata; Vine, che tra il 2008 e il 2018 ha condotto un programma di intrattenimento chiamato «Points of View» su Bbc One, la rete ammiraglia, guadagnava tremila sterline a puntata. «Non riuscivo a spiegarmi come mai il salario per me, una donna, fosse così tanto minore di quello di Jeremy Vine, un uomo, visto che si trattava di presentare programmi molto simili e in generale svolgere un lavoro simile», ha detto Ahmed ai giudici. Per la Bbc, quello di Ahmed era un programma «di nicchia»; quella di Vine, un volto famoso, era invece una trasmissione «estremamente nota al pubblico». Ma per i giudici non si tratta di una differenza «materiale» tale da giustificare la disparità. Il sindacato dei giornalisti ha espresso soddisfazione per il risultato e lodato il coraggio di Ahmed. Entrambe le parti hanno detto di volersi lasciare la battaglia legale alle spalle. «Nessuna donna vuole agire contro il proprio datore di lavoro», ha detto la giornalista. «Non vedo l’ora di continuare a fare il mio lavoro, raccontare le notizie piuttosto che essere io una notizia».