Il Sole 24 Ore, 11 gennaio 2020
Esperimento contro il bullismo di Burger King
Un panino preso a pugni e poi servito ha suscitato una reazione quasi corale da parte dei clienti. Il 95% si è lamentato con il responsabile del fast food. Ma in molti meno sono intervenuti per difendere un ragazzo, in realtà attore, preso di mira da suoi coetanei finti bulli. Solo il 12% dei clienti ha preso le difese del giovane. Da qui la domanda: perché se quasi tutti i clienti si sono lamentati del loro panino “bullizzato” solo una piccola parte di questi ha difeso il ragazzo? Una campagna provocatoria realizzata in video come esperimento sociale, quella promossa da Burger King. Un modo per riflettere sull’impegno di ciascuno di noi contro il bullismo. Il bullismo colpisce il 30% degli studenti di tutto il mondo ed è la prima causa di violenza sui giovani in America, secondo l’organizzazione no profit Nobully.org, partner del progetto. «Sappiamo che il bullismo è una delle violenze più subdole e in grado di assumere diverse forme, fisiche, verbali, relazionali e di colpire anche online. Il primo passo per mettere la parola fine a questo fenomeno è quello di prendere una posizione decisa», ha affermato Nicholas Carlisle, fondatore di Nobully.org.