ItaliaOggi, 11 gennaio 2020
Periscopio
Sardine, sardine... le cozze sono gelose. Dino Basili. Uffa news.
Votare me, significa votare il Berlusconi di vent’anni fa. Vittorio Sgarbi, candidato Fi alle regionali dell’Emilia-Romagna. (Luca Fazzo). il Giornale.
La discussione sull’articolo 18 ci riporta al secolo scorso. Abbiamo 300 mila lavoratori coinvolti in crisi aziendali, con l’articolo 18 non ne salviamo nemmeno uno. Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl. 24Mattino, Sole 24 ore).
Il pascolo degli hater, gli odiatori professionali, è Twitter, che a me fa paura. Instagram è più borghese. Paolo Landi, esperto di comunicazione e di Instagram. (Stefano Lorenzetto). Corsera.
Nei fumetti e nelle vignette racconto il mondo come è, nelle storie per bambini come dovrebbe essere. E io appartengo al mondo reale. Altan. (Simonetta Fiori). la Repubblica.
Giuseppe Conte si paragona a Cincinnato, sostenendo che lui è meglio. Dice: «Non mi vedo novello Cincinnato che mi ritraggo e mi disinteresso della politica». Ehi, cala Trinchetto. Lucio Quinzio Cincinnato non fuggì per vigliaccheria dalle responsabilità, come fa credere Conte, ma lo fece, dopo aver salvato Roma dagli Equi (460 aC), per evitare onori e gloria. Conte ha salvato solo se stesso e la sua pochette, e se va via, al massimo lo tratterrà Casalino. Renato Farina. Libero.
Tango fu l’inserto satirico dell’Unità che feci nel 1986. Mi chiamò Emanuele Macaluso, allora direttore dell’Unità. Fu lui a volermi e io ero francamente sorpreso. Gli dissi: beh, io posso anche venire a fare l’inserto, ma a condizione che mi senta libero di poter attaccare anche il Pci. È quello che voglio, mi rispose. Credo sia stata questa presenza dissacrante l’ingrediente del successo di Tango. Chiamai a collaborarvi Michele Serra, Riccardo Mannelli, Davide Riondino, Gino & Michele, ElleKappa, Paolo Hendel. Le reazioni del Pci furono molto contrastanti. Pajetta mancava poco che mi aggredisse, diceva che facevo una cosa orrenda. Ricevevamo lettere di insulti anche dai militanti del partito. Ci dicevano che eravamo fascisti o berlusconiani. Ma la gran parte della base del partito visse quel momento come una liberazione. Sergio Staino, disegnatore satirico, creatore di Bobo. (Antonio Gnoli). la Repubblica.
Il governo Conte con bandiera rossa ora adotta il modello Piemonte che fu voluto dal Pds, Pd in Puglia e in Liguria. Per l’ex Ilva di Taranto non c’è lo scudo penale, manca una legge che consenta di non chiudere uno degli altiforni. Il gasdotto Tap è bloccato, le esplorazioni di idrocarburi nel mare pugliese sono ferme, come l’estrazione del petrolio in Basilicata. La Puglia verrà trasformata in area turistica enogastronomica? Francesco Forte. il Giornale.
Per pranzo, ho fatto sosta a Pienza, la città cui Pio II, papa Piccolomini, dette il nome e abbellì con chiese e monumenti. Altri avevano avuto la mia stessa idea e l’osteria era zeppa di grandi tavolate. Sedetti al solo tavolinetto libero, di fronte all’unico altro avventore solitario: un prete in giacca e la crocetta sul risvolto. Mentre mangiava, ogni due bocconi, diceva: «Pombal», mandava giù un sorso e ripeteva: «Pombal», sorridendo tra sé. Incuriosito, attaccai bottone. Era parroco che si recava dal vescovo per un chiarimento. Il superiore gli aveva ordinato di ospitare altri immigrati, oltre ai due già in carico. «Dovrei sistemarli in chiesa e i parrocchiani protestano. Io pure voglio fare il prete, non il baby sitter», fu il succo del suo discorso. Mi dice: «È il benedetto gesuita di Roma che ha tarantolato le nostre gerarchie. Francesco ha buone parole per tutti ma non per il suo gregge cristiano». «Ho una curiosità», dissi allora. «Pombal che significa?». «Sebastiano Pombal, il governante illuminista portoghese che pretese lo scioglimento dei Gesuiti e spinse Clemente XIV a sopprimere nel 1773 l’Ordine, che però, ahimè, risorse qualche decennio dopo. Da quando abbiamo questo papa di tanto in tanto mi viene di invocare Pombal». Giancarlo Perna. La Verità.
Raggiunta l’età adulta, non in 18 anni ma in 18 mesi (ancorché di governo) il Movimento 5stelle ha smentito nei fatti tutto quel che diceva di essere, così come ha nei fatti smentito tutto quel che diceva di voler fare. Sull’Europa, sulla politica industriale, sui salvataggi bancari, sull’ambiente, sulle concessioni pubbliche, sulle spese militari... Sulle grandi questioni di sistema e di potere, i grillini hanno sempre ingoiato il rospo. E la digestione appare difficile. Così difficile da prefigurare un`inedita tripartizione del Movimento in gigginiani, fioramontiani e paragoniani, neanche fosse una puntata di Star Trek. Andrea Cangini. il Giornale.
RENATO ZERO – Nel nuovo album mette una canzone contro il calo demografico, La culla è vuota, e accusa: «Ognuno è responsabile in qualche modo di questo spopolamento. Condanno l’aborto anticoncezionale, quello che supplisce al profilattico. E un po’ colpevole è il sesso spesso fine a se stesso: una passione liberatoria che ci preclude il futuro». Gli eretici salveranno l’ortodossia. Stefano Lorenzetto. Arbiter.
Nel 152 la futura santa, Teresa d’Avila, e il fratello Rodrigo si mettono in viaggio verso le terre dei mori infedeli. Vogliono evangelizzarli. Cercano il martirio. Hanno diciassette anni. Ma in due. Lei otto, lui uno di più. Perciò la scappatella dura un soffio: poco fuori Avila, i baby predicatori vengono riacciuffati da uno zio e rispediti a casa. Verosimilmente a calci. Marco Cicala, Eterna Spagna. Neri Pozza, 2017.
Che schifo, la guerra! Infili la baionetta nella pancia di un soldato. Gli fracassi il cranio a bruciapelo, senza conoscerlo, senza un motivo. Non mi basterà l’intera vita per mettermi a posto con quei morti di laggiù. Ogni notte mi visitano. Luigi Preti, Giovinezza, giovinezza, Mondadori, 1964.
... Sempre rammemorando il muschioso e succulento Antonino Caracallo: «Quello sì che era un Diaghilev d’uomo! Elegante come un pianoforte a coda in scarpe da ginnastica, come schiaffeggiava senatori e servi col suo libretto d’assegni a vuoto!». Alberto Arbasino, Super-Eliogabalo», Einaudi. 1969.
Il celebre inviato speciale Efrem Polli non c’è quasi mai in redazione, e quando c’è passa il tempo davanti alla sua portatile con lo sguardo perduto nel vuoto e il labbro pendulo, aspettando l’ispirazione per un inizio accattivante che un tempo gli fioriva sotto le dita. Guglielmo Zucconi, Il cherubino. Camunia, 1991.
Milano, sei il futuro dell’Europa. Ti amo. Gianna Nannini. (Gabriella Mancini). Corsera.
Se ti manca da morire, è il fiato. Sul web.
I vizi sono quelli che i moralisti combattono più voluttuosamente. Roberto Gervaso.