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 2020  gennaio 10 Venerdì calendario

Domande e risposte sull’aereo abbattuto in Iran

1Come nasce il sospetto di un atto doloso?
Il dramma si è verificato qualche ora dopo la rappresaglia iraniana in Iraq e questo ha portato a considerare sin da subito lo scenario che il jet sia stato abbattuto per errore. Lo hanno scambiato per un velivolo nemico – è l’accusa – impegnato in una missione. In passato Teheran ha denunciato violazioni, pochi mesi fa ha distrutto un drone americano nel Golfo. I militari potrebbero aver pensato ad una situazione analoga in un momento di alta tensione ed attivato le loro batterie. Come nell’88, allora fu Airbus iraniano ad essere polverizzato da un missile di una nave Usa.
2 Ci sono indizi per dimostrarlo?
Satelliti e intelligence Usa avrebbe captato un radar che illuminava un bersaglio, quindi hanno seguito due tracce collegabili al lancio di una coppia di missili, infine registrato l’esplosione del jet. È un’indiscrezione interessante (di parte) che attende riscontri mentre Teheran nega con decisione. Al tempo stesso l’intera regione era monitorata dal Pentagono proprio per il contrasto tra ayatollah e Stati Uniti, non è strano che gli occhi elettronici abbiano fissato il momento.
3 Esistono precedenti di un aiuto «satellitare» in sciagure?
Nell’estate del 1996 intercettano il botto che accompagna la fine del jet TWA 800 inabissatosi nell’Atlantico, incidente provocato da un’anomalia ai serbatoi ma per il quale non era stata esclusa la presenza di una bomba. Nel novembre 2015 vedono un «lampo» nel Sinai: è l’Airbus russo distrutto da un ordigno piazzato dall’Isis. E i militari esclusero il missile. Buio fitto, sul volo MH370 malese scomparso: stando alle ricostruzioni ufficiali non avrebbero riscontrato deflagrazioni. Per l’altro jet della Malaysia – incenerito in Ucraina dai filo-russi – hanno scoperto la posizione del lanciatore.
4Che cosa c’è di importante nella zona della tragedia?
Ovviamente l’aeroporto, attorno al quale potrebbero aver schierato batterie mobili di missili Sa 15 per contrastare eventuali contro-attacchi. Inoltre nella vicina località di Alghadir sorge un’importante base dei pasdaran, per gli esperti è uno dei depositi dove sono conservati vettori terra-terra Shebab 3, armi significative per l’arsenale degli ayatollah. Un sito al centro di un episodio misterioso. Nel novembre 2011 si è verificata una devastante esplosione costata la vita a una ventina di militari. Tra le vittime anche il generale Hassan Moghaddam, considerato uno degli ufficiali chiave nello sviluppo dell’arsenale. All’epoca era circolata la voce di un sabotaggio.
5 E dalla zona dell’impatto non è emerso nulla?
Sul web sono state postate foto che mostrerebbero fori di schegge sulla carlinga e resti di un ordigno terra-aria in dotazione ai pasdaran. Nulla di decisivo per ora. I presunti segni potrebbero essere detriti. Quanto all’arma è inquadrata a terra, manca la possibilità di collocarla con sicurezza nell’area della sciagura.
6 Ci sono altri reperti?
Le autorità hanno deciso di spostare ciò che resta del Boeing in un hangar: da qui l’accusa di aver alterato la scena in modo irreparabile. I media locali hanno sottolineato che non è stato rinvenuto nulla di anomalo. Inizialmente si è parlato di guai al motore e, stando ai canadesi, i servizi occidentali non avevano elementi sulla tesi del missile. Posizione ora mutata, mentre la Repubblica islamica parla di ricostruzioni infondate.
7 Le scatole nere saranno d’aiuto?
Se analizzate possono dire se è stata un’avaria o altro. Ma per gli inquirenti iraniani hanno riportato danni piuttosto consistenti (anche alla memoria). Scusa o verità? Si è già verificato che i tecnici abbiano recuperato dati cruciali da apparati in pessime condizioni e quindi l’Iran può metterle a disposizione di investigatori esterni. È evidente che serve un’inchiesta internazionale pur sapendo quanti siano gli ostacoli e rischi che diventi una battaglia legale allontanando la verità.