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 2020  gennaio 07 Martedì calendario

Periscopio

Anno nuovo, soliti attriti. Triti e ritriti, senza attrizioni. Dino Basili. Uffa news.

Si capisce che una vignetta funziona quando il testo è breve e dice qualcosa. Più corto è, meglio è. Altan (Simonetta Fiori). la Repubblica.

Non considera innaturale un’alleanza Pd-5Stelle, come ha dichiarato ancora una volta Renzi? «Anzi e purtroppo essa è abbastanza naturale». Luca Ricolfi, sociologo (Sabrina Cottone). il Giornale.

Non salvo nemmeno Conte, l’onorevole tranquillo, quello che vuole piacere a tutti, accontentare tutti, proprio come nella Prima Repubblica. Francesco Storace, direttore de Il Secolo d’Italia. (Concetto Vecchio). il venerdì.

Dicono che eri noioso: «Confermo. E lo sono ancora». Massimo Bordin, già curatore della rassegna stampa di Radio radicale (Francesco Merlo). il venerdì.

Eastwood viene da quel mondo lì, di uomini soli e solitari, di individualisti in lotta o in fuga dalla società, pieni di dubbi, ma con un’unica certezza: si muore. Tutti, nessuno escluso. Clint Eastwood, regista (Stenio Solinas). il Giornale.

I destrorsi sono dilettanti pure nelle polemiche. Per loro, Romano Prodi è «mortadella» e Massimo D’Alema «spezzaferro», più in là non vanno. La sinistra, che non conosce avversari ma nemici, invece li cucina. Ha ucciso Bettino Craxi, azzoppato Silvio Berlusconi, ora studia come liquidare Matteo Salvini, i 3 che hanno osato contenderle il potere. Per imporre la loro legge, i compagni sono ricorsi alle arti che gli sono congeniali: la piazza e l’insulto. Giancarlo Perna. LaVerità.

Conte è ancora premier e Salvini è finito all’opposizione perché Conte ha capito che la vera partita si giocava sul terreno europeo. Lì ha costruito la sua tela. Salvini invece si è isolato. Orbán è meno sprovveduto, rimane nel Ppe e fa gli accordi con Angela Merkel. Pier Ferdinando Casini, ex presidente della Camera (Concetto Vecchio). il venerdì.

Sandro Pertini è stato forse il primo presidente a farsi amare dagli italiani. Aveva un linguaggio semplice che arrivava a tutti. Aveva anche un grande concetto di se stesso, ma per questo lo perdonerei. Sergio Lepri, per 30 anni direttore de l’Ansa, ha cent’anni (Concetto Vecchio). il venerdì.

«Mai una volta che voi giornalisti vi siate interessati agli insulti che ricevo io. Vi svegliate solo quando vi pare, diciamo così». Un perseguitato? «Beh, un pochino». E un sopravvissuto? «Effettivamente, della vecchia guardia siamo rimasti in pochi… c’è Casini, c’è Gasparri… e pure…». Chi? «Quella di Europa…». La senatrice Emma Bonino? «Sì, bravo. Siamo rimasti noi quattro, mi sembra. Per fortuna, però, ci sono giovani validi». Ignazio La Russa, vicepresidente del Senato (Fabrizio Roncone). Corsera.

Quando mia moglie fu colpita da un cancro le chemioterapie si rivelarono inutili, ma io la incoraggiavo: «Se resterai in carrozzella, ti porterò al mare. La vita è bella anche così. E lei l’aveva accettata». Invece sopraggiunse la morte. Il 9 dicembre 2008, festa di san Siro. Aveva intorno tutta la famiglia. Sapeva di essere alla fine, ma era lei a confortare noi. Se n’è andata come un passerotto. Don Angelo Curti. (Stefano Lorenzetto). Corsera.

Noi magistrati siamo intervenuti contro il Mose per perseguire dei reati, non per un disegno ideologico sulla città. Certo, gli arresti hanno avuto inevitabili effetti collaterali. C’è stato il commissariamento del Consorzio Venezia Nuova, alcune imprese hanno cambiato la governance, lo Stato ha rallentato i pagamenti. Non solo: alcune parti, già pronte da anni, si sono logorate e arrugginite. Conclusione: i costi, già altissimi sia per la costruzione che per la manutenzione, sono lievitati ancora. Carlo Nordio, ex magistrato. (Stefano Zurlo). il Giornale.

Boris Johnson non può certo essere definito razzista: guida un governo di destra con una ministra dell’interno di origine indiana e un ministro dell’economia (Cancelliere dello Scacchiere) di origine pachistana, mentre il segretario del partito è di origine africana. La lettura della Brexit come scelta nostalgica è interessante: al futuro rappresentato dall’Unione europea gli inglesi hanno preferito il passato imperiale, o il presente del Commonwealth. Oltre la Manica, l’Europa è sentita (non del tutto a torto) come una roba dei tedeschi: perché obbedire a un popolo che si è sconfitto in due guerre mondiali? Uno dei manifesti elettorali di Johnson raffigurava un Corbyn sbraitante ma piccolo piccolo che spuntava dal taschino di una gigantesca Angela Merkel. Aldo Cazzullo. Corsera.

I telefonini sono l’agonia del paparazzo. Con i selfie infatti sono diventati tutti paparazzi. Oggi un bambino con il telefonino ti distrugge un servizio esclusivo. Ma sono foto che non servono a niente, non fanno storia. Rino Barillari, paparazzo (Massimo M. Veronese). il Giornale.

Erano piaciute le mie foto, perciò fui mandato in Spagna per un servizio sulla corrida. Arrivai a Malaga nel mese di marzo. Girando per il paese vidi sotto un grande pergolato, seduto su una poltrona di vimini, Ernest Hemingway. Beveva. Mi avvicinai e gli dissi che ammiravo i suoi libri e che ero italiano. Mi fece sedere. Gli chiesi che cosa faceva in Spagna, disse che stava scrivendo un romanzo sui toreri più famosi. Lo titolò come The Dangerous Summer (Un’estate pericolosa), che poi sarebbe uscito postumo negli anni Ottanta: un romanzo su Antonio Ordoñez e Luis Miguel Dominguín, i due più grandi toreri dopo il leggendario Manolete. Gli dissi che un giornale inglese mi aveva commissionato un servizio sulle corride. Mi invitò a seguirlo per la temporada cioè la stagione delle corride. Inizia in primavera e finisce in ottobre. Lo seguii per sette mesi. Partimmo in macchina prima per Alicante e poi giungemmo a Siviglia. Qui ambientò in larga parte il suo ultimo romanzo. Hemingway si suicidò un paio di anni dopo, nel 1961. Lorenzo Capellini, fotografo (Antonio Gnoli). la Repubblica.

Milano non è più una città di quartieri, non più interclassista, divisa in ghetti, sia in periferia che in centro. I supermercati e i grandi empori, spazzando via i negozietti, hanno concluso l’opera di spersonalizzazione. Via via spariscono le drogherie, le mercerie, i fruttivendoli, i macellai, i salumieri. O i casalinghi, i ferramenta e tutte le botteghe artigiane che una volta erano la caratteristica e il vanto di questa città. Se hai bisogno di un martello non devi cercarlo nella tua zona ma su internet. Massimo Fini, Una vita. Marsilio, 2015.

Il vero iracondo si arrabbia anche quando ha torto. Roberto Gervaso. il Giornale.