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 2019  dicembre 02 Lunedì calendario

Scuola pubblica o privata?

È partito il countdown per le iscrizioni al prossimo anno scolastico. Dal 7 gennaio (alle 8) al 31 gennaio 2020 (alle 20) si può indicare la soluzione preferita. Un vero e proprio tour de force per le famiglie, divise – nella difficile scelta – tra open day e le decine di pagellini online degli istituti. 
PRIVATA,PUBBLICA, PARITARIA
Antagoniste da sempre, quando si parla di istruzione, le scuole a indirizzo statale o paritario, e quelle private, si contendono gli iscritti. Come orientarsi? Dal punto di vista «fisico» la scuola privata è di norma in migliori condizioni dal punto di vista strutturale. Essendo di fatto «un’azienda», il contesto è più spesso curato e all’avanguardia. Mentre quelle pubbliche, fatte salve qualche eccezione, appaino più datate; variegata la situazione invece delle paritarie, che utilizzano le rette per l’offerta formativa.
Dal punto di vista didattico, private e paritarie investono molto sulla ricchezza della propria offerta formativa; cosa questa che può portare alcune famiglie a considerare la scuola pubblica di status inferiore. Ma in realtà tutto dipende naturalmente dai caso a caso. «La didattica la fanno i docenti e non sempre l’insegnante migliore è nella scuola privata», spiega Daniele Grassucci direttore di Skuola.net. Non è però indifferente il fatto che, nelle scuole private, si hanno classi con meno alunni (dagli 8 ai 15, il doppio nelle pubbliche). Nella paritaria siamo a una via di mezzo. Nella pubblica, infine, è garantito un indirizzo laico, mentre nella privata si può scegliere un orientamento religioso (come nella paritaria). Il «pubblico» non mette generalmente a disposizione grandi servizi: sportello help, corsi estivi, sportello di supporto psicologico, mensa. All’opposto, nella privata i servizi sono inclusi nella retta scolastica e sono molteplici. Chiusure per scioperi o elezioni sono escluse nella privata e paritaria, frequenti nella pubblica.
I COSTI DA SOSTENERE
La «pubblica» impone un esborso ridotto: solitamente la quota di iscrizione non supera i 100 euro annui, a cui aggiungere i costi dei libri e dei trasporti. Mentre nella scuola privata si va indicativamente da 3mila fino a 10mila euro annui, alle volte la retta include il costo dei libri. Il discorso però non è così lineare. Nel mondo della scuola pubblica, infatti, il cosiddetto «contributo volontario» ha sparigliato le carte. E secondo Skuola.net una famiglia su tre è costretta a sborsare fino a 300 euro: 60-100 euro di media per i licei, e da 100 a 300 per i tecnici professionali. Insomma la scuola pubblica non è a costo zero. Tra la pubblica e la privata c’è la paritaria, con una spesa media dai 300 ai 5mila euro.
I PASSI PER NON SBAGLIARE
Ai fini dell’iscrizione online, i genitori per non sbagliare devono individuare la scuola d’interesse, registrarsi sul sito dedicato inserendo i propri dati, seguendo le indicazioni presenti, oppure utilizzando le credenziali relative all’identità digitale (Spid), compilare la domanda in tutte le sue parti, mediante il modulo online, inviano la domanda d’iscrizione alla scuola di destinazione entro le ore 20:00 del 31 gennaio 2020. Alla primaria si può scegliere il tempo scuola tra 24, 27, 30 e 40 ore (il cosiddetto «tempo pieno»). Alle medie si può scegliere tra «tempo ordinario» di 30 ore o «prolungato» (da 36 fino a 40 ore). Alle superiori va indicato, invece, l’indirizzo di studi. Va indicata la preferenza e due opzioni «riserva». Il sistema avvisa in tempo reale, tramite posta elettronica, dell’avvenuta registrazione o delle variazioni di stato della domanda. L’accoglimento della domanda sarà comunicato attraverso il sistema iscrizioni online. Per l’iscrizione sono necessari codice fiscale, nome e cognome, data di nascita, residenza dell’alunno. Se ci si sbaglia a procedura di iscrizioni aperta, si contatta la scuola alla quale è stata inoltrata la domanda, chiedendone la restituzione e apportando le modifiche. Se si cambia idea a iscrizioni chiuse o in corso d’anno va chiesto il nulla osta.
L’APP DEL MINISTERO
In vista di questo delicato momento, il Miur ha messo a punto una nuova App di «Scuola in chiaro» per accedere, con un clic, alle informazioni in rete delle singole realtà scolastiche. Si tratta, in soldoni, di un open day sul telefonino dove consultare pagellini che permettono di conoscere i dettagli formativi e non di ogni istituto.