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 2019  novembre 13 Mercoledì calendario

Biografia di Carlo di Windsor


Carlo di Windsor, nato a Londra il 14 novembre 1948 (71 anni). Figlio primogenito della regina Elisabetta. Principe di Galles. Duca di Rothesay (in Scozia). Duca di Cornovaglia (in Inghilterra). Erede al trono di Gran Bretagna e a quello dei quindici altri reami del Commonwealth (Australia, Canada, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea, Giamaica, Belize, le isole Bahamas, le isole Salomone, Antigua e Barbuda, Barbados, Grenada, Saint Kitts e Nevis, Saint Vincent e Grenadine, Saint Lucia, Tuvalu) • «A Londra c’è un uomo digiuno di vero potere che vorrebbe farsi re d’un reame che dura suppergiù da 1.200 anni e una decina di dinastie. Chissà se lo sarà mai. “Un ritardato”, lo definì una volta il feroce Sunday Mirror. “Un disastro senza speranza”, diceva di lui la prima moglie Diana Spencer, Lady D, riferendo il parere della suocera. Di sicuro un ritardatario disastrato dagli scandali, logorato prima dall’impopolarità e poi dall’indifferenza dei sudditi, ormai così incanutito nella passione per gli acquerelli e per le filosofie orientali, l’ascolto di Wagner e il piacere del brandy, da farsene quasi una ragione. Carlo aspetta la corona da 61 anni [67 nel 2019, ndr]. E con una nonna che visse fino a 101, con una mamma che per durata è seconda solo a Rama IX di Tailandia e rimane “un bastione in un’epoca di sconvolgimenti morali e sociali” […], con un figlio che l’annulla in popolarità, col nipotino […] che ora gli gattona sotto il trono, l’erede reale più longevo della storia britannica è diventato l’aspirante per sempre. Il simbolo d’una generazione esodata e perciò incapace di grandi leadership. La mammola ornamentale che non viene mai colta» (Francesco Battistini, Sette, 9/8/2013) • «A forza di aspettare che la natura compia il suo corso, sembra diventare ogni giorno più vecchio della sua inaffondabile genitrice» (Massimo Gramellini, Corriere della Sera, 31/10/2017) • «Dio salvi l’eterno aspirante re» • «Il principe dimenticato» • «La persona più sola che abbia mai conosciuto» (la giornalista di Time Catherine Mayer) • «Ha iniziato la sua lunghissima carriera da principe sbagliando principessa, roba che nessun lettore di favole perdona» (Cristina Marconi, il Foglio, 12/11/2018) • «Carlo è una delle migliori ragioni per diventare repubblicani» (un deputato) • «Gli abbondanti padiglioni auricolari sono la sua croce sin dall’infanzia. Lo zio Mountbatten voleva intervenire, Elisabetta disse no al chirurgo. Sempre lei, vedendo William per la prima volta: “Almeno non ha le orecchie del padre”» (Andrea Tomasi, Vanity Fair, 14/11/2018) • «Quando gli hanno chiesto se gli piaceva il lavoro di “erede al trono”, ha risposto con una smorfia: “Insomma, un po’. Ma è un dovere”» (Richard Newbury, La Stampa 14/11/2008).
Vita «Quando nacque, neanche fosse il Re dei re, lo battezzarono con l’acqua del Giordano e colorarono di blu le fontane di Trafalgar Square» (Battistini) • «Primo erede al trono britannico nato senza la presenza del ministro degli Interni in sala parto, chiamato di norma a validare la venuta al mondo del futuro re, Elisabetta lo allattò al seno per due mesi, poi prese il morbillo» (Andrea Tomasi, Vanity Fair, 14/11/2018) • Quando ha tre anni, sua madre diventa regina e lui duca di Cornovaglia • «È cresciuto con le tate, fu quasi tolto alla madre dai sei mesi ai tre anni e poi ancora dai cinque agli otto, secondo una regola di corte che imponeva a Elisabetta di viaggiare.  S’è nutrito del sarcasmo di papà Filippo che s’autodefiniva “semplice donatore di seme” (“io, un Mountbatten, sono l’unico uomo inglese che non può trasmettere il cognome!”), considerava quel primogenito la fine del suo amore coniugale, non mancava di rinfacciargli la timidezza e la scarsa mascolinità (“tua sorella Anna è molto più re di te!”). Primo rampollo reale mandato all’asilo con altri bambini, narrano tornasse a casa sempre col mal di pancia, poco abituato com’era ai cibi plebei. E quando i compagni ricevevano giocattoli in regalo, lui poteva averne, ma più piccoli e meno costosi, per non ingenerare invidia. Durante una gita a Sandringham, al piccolo Carlo capitò di perdere il guinzaglio d’un cane: mamma Elisabetta, detta in casa Lilibeth, già famosa per avere impiegato un intero battaglione militare nella ricerca d’un orologio smarrito mentre cavalcava, mandò a ritrovarlo nei boschi perché, “figliolo, i guinzagli costano soldi!”. L’infelicità vera fu la Gordonstown High School, in Scozia, dove si dormiva a finestre aperte in camerate di quattordici e, ovvio, era lui il bersaglio di botte e sfottò. Soffriva il mal di mare? Gradi di capitano, fu spedito su un cacciatorpediniere nelle burrasche del Baltico. Studiava sodo per diventare governatore generale d’Australia? Nemmeno quello gli fu concesso: da Canberra dissero che la carica doveva andare a un australiano, e lui si ritirò amareggiato. Anche l’unico affetto familiare, il prozio Lord Mountbatten, lo lasciò orfano e disperato: “La mia vita non sarà più la stessa”, annotò Carlo quando l’ex viceré delle Indie fu assassinato dall’Ira, “per me lui è stato un nonno, un padre, un fratello, un amico”. Qualche allegra complicità gli rimase solo con zia Maggie, la madrina, la matta di famiglia: durante le noiose parate ufficiali, tutta la Royal Family schierata al balcone, Carlo spesso le si metteva davanti per proteggerla dalle telecamere e, di nascosto, permetterle di fumare. “Da giovane dovevo nuotare o affogare”, avrebbe raccontato un giorno, “e pochi sembrano capirlo. Dovevo fare quelle ‘cose normali’ e nessuno s’aspettava che, dopo averle fatte, rimanessi legato a ciò che amavo davvero”» (Battistini) • «Quando Carlo aveva 18 anni, l’Establishment costituì un Comitato, con suo padre come presidente, per organizzare la sua vita. Studi in Australia, a Cambridge e alla Royal Navy, e naturalmente un matrimonio onorevole e un erede» (Richard Newbury, La Stampa 14/11/2008) • Diventa «lo scapolo più desiderato del Paese» • «Principe brontolone, che manca di autostima e ama essere costantemente rassicurato e coccolato» (Robert Johnson, uno dei suoi biografi) • «Leggenda vuole che abbia perso la verginità a Cambridge con Lucia Santa Cruz, figlia dell’ambasciatore cileno a Londra. Il maggior merito della ragazza fu però presentargli […] un’amica, tale Camilla Shand» (Tomasi) • «S’incontrano nel 1970 durante una partita di polo a Windsor (lui ha perso, è in un angolo ad accarezzare il cavallo, lei gli si fa da presso: “Un bellissimo animale, altezza”)» • «La prima volta che ballarono assieme […] lei, subito, gli ricordò: “Lo sai che la mia bisnonna e il tuo bisnonno erano amanti?”. Era vero, perché Alice Keppel fu amante di Edoardo VII e prendeva l’incarico con senso del dovere: “Il mio compito è fare la riverenza, poi saltare nel letto”, diceva. Ma che Camilla usasse l’aneddoto alla prima occasione fu, se non una richiesta preventiva d’impegno, almeno un segno premonitore» • Camilla «ha sempre avuto due “armi” segrete per tenersi stretto il suo principe e conquistarsi il suo amore. “Il sesso è stato l’elemento fondatore di questa coppia e quello che non li ha mai fatti stare troppo tempo lontani l’uno dall’altra […] Ma non solo, […] Camilla ha capito subito che serviva qualcosa d’altro. Come condividere con lui “l’amore per i giardini, la caccia alla volpe, la musica di Berlioz e ridere insieme» (il Fatto Quotidiano, citando Johnson, 2/11/2018) • «“È una donna infrequentabile”, fu la sentenza della regina Elisabetta quando Carlo, […] all’epoca giovanissimo, le disse di essersi innamorato di Camilla. Lei, di due anni più grande di lui, all’epoca era fidanzata ufficialmente con il luogotenente della cavalleria reale Andrew Parker-Bowles e, a Corte, aveva la fama di aver sedotto già molti uomini. Così, Carlo fu costretto a lasciarla e lei si sposò come se niente fosse con il suo luogotenente, spezzandogli il cuore. Per dimenticarla, il principe iniziò a collezionare avventure: venti per l’esattezza, secondo quanto è stato svelato dal documentario di Netflix The Royal House of Windsor» (ibidem) • È proprio Camilla a suggerire a Carlo il nome di Diana Spencer, quarta figlia del visconte Spencer, tredici anni meno di lui, come sposa ideale • I due si fidanzano nel 1981, la stampa è in visibilio, ma lui non è convinto: «Siamo troppo diversi» • «Non apparivano mai a proprio agio in compagnia l’uno dell’altra. Una volta, durante un´intervista, fu chiesto al principe se fosse innamorato della futura moglie. “Sì”, rispose Carlo, “… qualunque cosa voglia dire ‘amore’”» (John Lloyd, la Repubblica, 19/08/2007) • «Carlo trovava l’umore altalenante e irrazionale di Diana impossibile da affrontare. I due avevano difficoltà anche nel dialogo. Pare che Carlo se ne fosse reso conto quando, provando a spiegarle le sue abitudini quotidiane, Diana sembrava non afferrare ciò che lui le diceva» (Robson) • «Camilla in Diana vedeva una docile fanciulla da manovrare. Che le cose non stessero proprio così i due se ne accorsero alla vigilia delle nozze, quando Diana aprì un regalo arrivato dal gioielliere reale e trovò un braccialetto con una placca di smalto in cui erano incise le iniziali G e F, ossia Gladys e Fred i nomignoli con cui Carlo e Camilla si scambiavano messaggi e lettere» (Maria Corbi, La Stampa, 11/2/2005) • «Lady D […] si sentì dire dalla sorella Jane che “non si può tornare indietro, ormai la tua faccia è su tutte le tovaglie da tè”» • Anche Carlo è titubante: «“Non posso sposarla”, avrebbe detto a un confidente la sera prima della cerimonia. Era disperato, perché Diana si era rivelata “non un’allegra ragazza di campagna ma una donna vulnerabile e complicata che soffriva di un disturbo alimentare”, la bulimia» (Ameri) • Il 29 luglio 1981 si celebra il matrimonio nella cattedrale di San Paolo. Ci sono 2500 invitati, la cerimonia dura tre ore, è trasmessa in mondovisione e la guardano 750 milioni di persone • «Carlo, per l’emozione, promette a Diana tutti i suoi goods e non tutti i suoi worldly goods (i suoi beni mondani), lei chiama lo sposo Philip Charles Arthur George invece di Charles Philip Arthur George. I due vanno in crociera a bordo del panfilo reale Britannia, il più antico della Marina inglese» • Lady Diana diventa principessa del Galles e, di colpo, è famosa quanto il marito. Ha compiuto vent’anni da neanche un mese • «Sposarla è stato un grave errore. Prima di sposarci ci siamo visti solo una dozzina di volte e non ero ancora in grado di capire se lei potesse davvero essere la donna della mia vita» • «C’è sempre stata anche la soluzione praticata da Edoardo VIII che rinunciò al trono per la sua Wally, divorziata americana, elegantissima, non certo una bellezza ma anche lei, molto, molto appassionata. La regina solo a sentire i nomi di Wally e Camilla aveva una crisi di nervi. Due donne che hanno rappresentato un serio rischio per l’immagine della Corona. Così quando arrivò Diana tirò un sospiro di sollievo. Ma Elisabetta II non aveva fatto i conti con i piani del figlio» (Corbi) • Nel 1982 nasce William, nel 1984 nasce Harry; ma Carlo e Camilla continuano a vedersi • «La sola cosa che voglio è stare con te, tutt’intorno a te, sopra e sotto dentro e fuori, soprattutto dentro e fuori...» (una telefonata di Carlo a Camilla, 1989) • «Diana un giorno incontrò la rivale: “So tutto di voi”. E l’altra: “Hai tutto, che altro vuoi?”» (Battistini) • Nei giardini della casa di Highrove i due adulteri s’inseguono in pigiama lanciandosi contro manciate di fango. Diana, dopo averli sorpresi così, tenta il suicidio • «Diventava […] ogni giorno più amata dal popolo nonostante le crisi bulimiche, la magrezza eccessiva, la tristezza. Un’instabilità che la principessa […] sapeva veicolare nei cuori dei sudditi. Diventò presto un’icona di glamour e bontà, la vittima di una “strega”» (Corbi) • La regina Elisabetta intima al figlio di diradare le frequentazioni con l’amante, quello risponde che Mrs Parker-Bowles è “una parte non negoziabile” della sua vita» • Durante un ballo ufficiale, Carlo mette le mani sulle natiche di Camilla • «Un rottweiler» (Diana di Camilla) • «Una creatura ridicola» (Camilla di Diana) • Dialogo tra Diana e Camilla a una festa. Diana: «Amo mio marito, ho bisogno di lui e voglio diventare regina un giorno, non me lo ruberai, sporca puttana. Sono giovane, bella, ho una bella pelle. Tu sei brutta e vecchia. Te l’ho già detto che sei brutta?». Camilla: «Ascoltami, spilungona. Perché non ti vuole? Vediamo. Sei fredda. Sei troppo alta, sei troppo magra. Hai un naso troppo lungo. Dice che fai schifo a letto. Posso anche essere brutta, ma a letto sono brava, ragazza mia. E so cosa vuole Charlie. Mi piacciono le sue orecchie, tu invece le prendi in giro» • «Col principe Filippo che continuava a non capire quel figlio (“ma come fai a preferire Camilla?”), col dovere codificato di far l’amore almeno una volta ogni 20 giorni, con l’invidia per la popolarità di Lady D. E tutte quelle telefonate pubblicate dai tabloid, “vorrei essere il tuo tampax”, “strizzolina ti amo”. E l’Annus Horribilis, la guerra delle interviste, William che nei corridoi del palazzo inseguiva papà, “ti odio, perché fai sempre piangere la mamma?”, Harry che somigliava troppo all’amante stalliere e quasi non fu preso in braccio (“ha pure i capelli rossi!”, urlò il Principe, scappando dall’ospedale). E la principessa triste […] (“Carlo ha reso la mia vita una vera tortura”), la separazione, i risicati alimenti da 600mila dollari l’anno, Dodi e l’estate assassina nel tunnel dell’Alma, i misteri dello schianto a 200 all’ora, il lutto mondiale, Elisabetta quasi in fuga a Balmoral…» (Battistini) • «Il rintocco di una sola campana ha accompagnato il corteo senza sfarzo in una Londra avvolta nel silenzio. La folla in attesa fin dalla notte. Dietro il feretro, il principe Carlo, i figli William e Harry, Filippo di Edimburgo e Charles, conte Spencer, che ha ricordato così la sorella: “Non ebbe bisogno di titoli reali per generare magia”. […] La regina, impassibile, non mosse ciglio all’accusa di sovrana superfluità. […] Fu però sul Mall […] che l’isolamento reale, alfine, divenne spettacolare. Cinque uomini, cinque uomini soli come in un film di John Ford, aspettavano Diana: al centro il fratello Charles, ai lati i figli William e Harry, agli estremi l’ex marito Carlo e l’ex suocero Filippo. E benché li seguisse una folla di malati, di senzatetto, di dolenti in sedia a rotelle, era la solitudine dei cinque uomini che colpiva» (Alessio Altichieri, Corriere della Sera, 7/9/1997) • «Mi sento in colpa per averla portata in un mondo che non era il suo, costringendola ad una vita che lei non era in grado di gestire» • Passano cinque anni e le cose vanno avanti: Camilla, che per un po’ era scomparsa, torna sulla scena • «La regina madre, che non la poteva sopportare, se n’è andata. La regina ha detto che la casa reale deve adeguarsi ai tempi. La Chiesa d’Inghilterra non sembra più ostile a un matrimonio. E i sudditi, la cui opinione è accuratamente massaggiata dai consiglieri di Carlo, si sono adeguati. Perfino i repubblicani, sul Guardian, scrivono che il tarlo Camilla è finalmente, meritatamente, giunto in fondo al tunnel: “Una madre single, che fuma come un turco, è ciò che ci vuole per la nostra famiglia reale”» (Alessio Altichieri, Corriere della Sera, 4/6/2002) • Sicché, nel 2005, avuto il via libera dalla Regina, dal primo ministro e dall’arcivescovo di Canterbury, con una cerimonia sobria, Carlo sposa civilmente Camilla, borghese, divorziata, due figli, nel castello di Windsor • «Una storia che era scritta nelle stelle».
Impegnato Carlo è famoso per le sue prese di posizione: favorevole alla caccia alla volpe («se me l’impediranno, espatrierò nel mio chalet svizzero di Kloster e scierò a vita»), all’ecologia, all’agricoltura bio, al risparmio energetico, all’ambientalismo, all’omeopatia; contrario ai grattacieli («hanno rovinato il panorama di Londra»), agli ogm, alle case farmaceutiche • Ha una Aston Martin che viaggia a etanolo • «È la più grande macchina benefica del Regno Unito, ogni anno va a meditare in un convento greco-ortodosso, sa d’arte e d’antropologia, di letteratura e di psicoanalisi junghiana, presiede un centro di studi islamici ed è ambasciatore per il dialogo interreligioso, è patrono di 400 organizzazioni umanitarie» (Battistini).
Giudizi «Da bambina volevo sposare il principe Carlo» (Meryl Streep) • «Londra ammette che nel 1979 usarono i delfini nel lago per cercare di trovare il mostro di Loch Ness. Oggi i militari svelano: “Lo abbiamo catturato e il principe Carlo ci va pure a letto”» (Ezio Greggio) • «Eccelle in così tante cose, vorrei tanto che la gente se ne rendesse conto, perché ha passato dei brutti momenti e tuttora è esposto ad accuse di ogni tipo. E’ molto protettivo nei miei confronti e in quelli di Harry: vorrei che lo si lasciasse in pace» (il principe William) • «La gente accetta la famiglia reale come accetta le piogge acide» (Marcelle d’Argy Smith, giornalista antimonarchica).
Principe di cuori «Vorace ma inetto» dice il campione di polo Luis Basualdo, suo compagno di squadra, che gli procurava le ragazze quando aveva 25 anni • Tra le sue conquiste: «Amanda che lo rifiutò come sposo, l’attrice Susan George, la principessa Maria Astrid del Lussemburgo, Sarah che era la sorella maggiore di Lady D, e poi Lucia, Anna, Helga, Janet, Sabrina… Tutte spazzate via da quell’irripetibile feuilleton del Camillagate, con l’amore segreto e parallelo nato nelle stalle di Ascot e portato alle stelle» (Battistini) • Un fugace flirt con Barbra Streisand , conosciuta sul set di Funny Lady.
Principe di denari Fortuna personale valutata in 130 milioni di sterline. Dipendenti, nelle residenze di Highgrove e Clarence House: 85 servitori, quattro valletti, quattro cuochi, dieci giardinieri; quand’è in trasferta, solo il suo staff occupa sette suite d’albergo.
Curiosità Sembra che voglia salire sul trono come Giorgio VII • È alto un metro e settantotto • Ha detto che, quando sarà re, l’anglicanesimo non sarà più religione di Stato e farà di Buckingham Palace un museo («Il problema sono i continui lavori di manutenzione», Michaela Bellisario, iO Donna, 9/11/2018) • Mancino • Discende da Dracula e adora la Transilvania • Dipinge acquerelli da quando aveva vent’anni, è uno dei pittori inglesi viventi più quotati • Va a funghi • Non beve champagne • Si confida con le sue piante e i suoi polli • I figli di William e Kate lo chiamano «Nonno Galles».
Titoli di coda «I repubblicani nel Regno Unito sono guardati un po’ come quelli che vogliono introdurre l’esperanto» (lo storico Andrew Roberts) • «Noi francesi ghigliottinammo il nostro re. Però, ogni volta che vediamo una testa coronata, stendiamo i tappeti rossi» (De Gaulle).