La Stampa, 9 novembre 2019
I vip che scelgono il digiuno
Qualche mese fa, Jack Dorsey, cofondatore e Ceo di Twitter, uno dei miliardari più in vista della Silicon Valley, ha twittato: «È un po’ di tempo che contemplo l’idea del digiuno. Ne ho fatto uno di 22 ore e di recente uno di tre giorni. Qualcun altro ha avuto questa esperienza?».
Venti ore senza cibo
In un’intervista successiva, Dorsey ha spiegato che spesso non mangia per più di 20 ore consecutive, concentrando il cibo solo alla sera, per cena, tra le 18,30 e le 20,30, mai più tardi. «La prima volta che l’ho fatto al terzo giorno mi è sembrato di avere le allucinazioni. È stato davvero strano. Le due volte successive mi è diventato chiaro come le nostre giornate siano incentrate sui pasti e come quando si elimina questa routine il tempo diventi molto rallentato».
Prima di lui, il digiuno intermittente lo aveva praticato Hugh Jackman per farsi venire i muscoli di Wolverine, Beyoncè per mettersi in forma per Coachella subito dopo la nascita dei gemelli, Justin Theraux, Chris Hemsworth, Benedict Cumberbatch e Jennifer Lopez per stare in forma.
500 calorie al giorno
Da Hollywood alla Silicon Valley il digiuno è quindi di moda, anche se con modalità differenti. Il primo tipo è detto 5:2 ovvero si mangia per cinque giorni e ci si astiene per due, anche non consecutivi, oppure in quei due ci si limita a sole 500 calorie al giorno. Un altro metodo è la Dieta del Guerriero: si digiuna per 20 ore al giorno (sempre con i liquidi) e si consuma solo una cena alla sera, possibilmente proteica. Quello oggi più usato anche dalle non celebrity è invece il 16:8 ovvero si mangia solo in una finestra di tempo di otto ore e si digiuna per le 16 consecutive. Esempio: se si cena alle sette di sera, poi l’assunzione di cibo successiva deve avvenire dopo le 12 del giorno dopo quindi saltando la colazione del mattino.
Come tante tendenze, anche questa detta in inglese suona meglio e quindi Dorsey e gli altri guru dell’industria tecnologica non stanno a dieta che fa volgare. No, loro praticano il fasting, una terminologia che rimanda subito all’ascetismo.
Essendo la Silicon Valley un’enclave principalmente maschile, Dorsey e quelli come lui hanno imparato a mascherare la dieta con la ricerca di maggiore efficienza, salute e chiarezza intellettuale. Limitare le calorie per il miglioramento delle prestazioni, come una forma di resistenza mentale.
Stili di vita
Cibo a tempo limitato, digiuno a giorni alterni, programmi di alimentazione compressa: sono tutti elementi del trend più generale, il biohacking. Secondo Outside Magazine, una specie di bibbia del settore, il biohacking consiste nel «fare cambiamenti di stile di vita incrementali per apportare miglioramenti alla salute e al benessere, dalla rapida perdita di peso all’aumentata funzione cerebrale».
Il freddo
Altri strumenti di biohacking usati dai leader del settore tech sono: infondersi il sangue di ventenni sani per aumentare la vitalità; raffreddare i corpi in camere criogeniche e eliminare del tutto l’uso dell’acqua calda; sopravvivere con frullati sostitutivi del pasto come Soylent, creato da un ingegnere, Rob Rhinehart; monitorare i livelli di glucosio nel sangue 24 ore al giorno sette giorni alla settimana con impianti sottocutanei. A chi si occupa di immagine corporea e disturbi alimentari da sempre non è sfuggita l’ironia.
La tendenza più scema ?
Roxane Gay, autrice di Fame – Storia del mio corpo, alla notizia del digiuno di Dorsey ha scritto che scimmiottare la povertà è la tendenza più scema del 2019, mentre Virginia Sole-Smith, autrice che scrive di femminismo e salute, ha scritto su Instagram: «Quando lo fanno le ragazze prima del ballo di fine anno è un disordine alimentare, ma quando lo fanno uomini bianchi molto ricchi e molto magri… è sempre un fottuto disordine alimentare».