Corriere della Sera, 8 novembre 2019
Spostare la Gioconda?
«È tempo che il Louvre sposti la Gioconda », suggeriva ieri il New York Times. L’opera-feticcio attrae 30 mila visitatori al giorno e l’80% di chi va al Louvre lo fa per un selfie davanti alla Monna Lisa. Nella Salle des Etats dov’è stata ricollocata sono disposte barriere per la fila che conduce all’opera: uno scatto e via. Un cartello indica: «La Monna Lisa è circondata da altri capolavori: guardati intorno». Inutile. Da qui il suggerimento di toglierla: «Meglio co-struire un Mona Lisa Pavillion alla Tui-leries e rendere i due luoghi visitabili con un biglietto». Il Louvre «non espri-me valutazioni», ma nella mostra «Léo-nard de Vinci» l’opera non è stata inclu-sa. «Lo spazio può accogliere solo 5-7mila visitatori al giorno», dichiara il curatore Vincent Delieuvin. Preceden-temente, il direttore Jean-Luc Martinez aveva detto che il museo realizzerà nuo-ve entrate e biglietti a tempo. Per Fre-deric Meyer, direttore di Atout France-Italia, «la Gioconda è un’opera che tra-smette un’immagine moderna di aper-tura sul mondo, è quindi positivo che sia al Louvre». «Vicini alla Gioconda ci sono il San Giovannino, un Mantegna e un Guercino: mi sono messo davanti un’ora e nessuno si è fermato», raccon-ta il critico alsaziano Philippe Daverio. «Così non funziona, ma dovunque cre-erebbe coda, è diventata una reliquia. Forse si dovrebbero riunire i Leonardo in un percorso, altrimenti è solo un tu-ristodromo». Ma fuori dal Louvre no: «Sarebbe un crimine contro la storia dell’oggetto». Togliere l’icona dal mu-seo è stato fatto, con successo, a Mila-no. «Ma era un caso contrario: la Pietà Rondanini di Michelangelo era in posi-zione scomoda e la gente non andava. Mettendola da sola, in un luogo coe-rente, abbiamo quadruplicato gli ingressi», afferma Claudio Salsi, diret-tore delle raccolte milanesi che sta col-laborando con il Louvre. «La Gioconda è un feticcio, anche se la sposti la gente si affolla. Una cappella laica fuori percorso potrebbe peggiorare la situazione». «Un Pavillion Monna Lisa altrove? Mi sembra una buona idea», commenta l’architetto Mario Bellini, autore del Padiglione d’arte islamica del Louvre. «La Gioconda è fruita acriticamente da una massa di persone. La si potrebbe esporre con qualche opera correlata».