Corriere della Sera, 8 novembre 2019
Alena Seredova nacque coperta di squame
Alena Seredova conosce Giovannino, l’ha preso in braccio, l’ha portato a spasso in passeggino: «È vispo, super sveglio. Non ha problemi cognitivi, è solo un bimbo che avrà sempre bisogno di cure speciali, ma mettendoci il cuore si può fare tanto e tutto». La modella, che vive a Torino da quando vi si trasferì con l’ex marito Gigi Buffon, frequenta spesso la terapia intensiva infantile dell’ospedale in cui è ricoverato il bimbo affetto da Ittiosi Arlecchino: «Dal 2005, sono testimonial della Onlus Crescere Insieme al Sant’Anna, ora stiamo preparando la vendita di beneficenza natalizia – spiega —, il primario di Neonatologia Daniele Farina è anche il pediatra dei miei due figli». È così che a settembre ha conosciuto Giovannino: «È stato un momento molto forte. Si capisce che è una patologia dolorosa, con la pelle che si rompe e si piaga. Lui però stava bene, perché lo tengono unto con sostanze emollienti, lo curano con amore. Per cui, quando è stato con me, era tranquillo, sorridente. Non ha mai pianto». La mente è andata subito a un ricordo di famiglia: «A Praga, quando sono nata, i medici pensavano che avessi l’ittiosi anch’io. Non era vero, ma papà ricorda sempre che, quando mi vide, tutta coperta di squame, per lo spavento fece un salto, poi cominciò a piangere: gli avevano detto che sarei rimasta co-sì per sempre». Per fortuna era un falso allarme: «Ero solo nata con la pelle tanto secca perché ero stata troppo in pancia. Mi curarono per una settima-na come fanno oggi con Giovannino: ungendomi per dare sollievo alla pelle. Che poi fece una specie di muta e non ho mai più avuto problemi». Alena augura al bimbo di trovare una famiglia. Tornerà a trovarlo, «con la speranza di non fare in tempo per-ché qualcuno l’ha già chie-sto in affido o adozione».