ItaliaOggi, 7 novembre 2019
Tedeschi, mai stati così felici
I tedeschi, mai stati così felici o, per non esagerare, così soddisfatti. Èil risultato sorprendente, e in controtendenza, a 30 anni dalla caduta del Muro, di un sondaggio reso noto martedì. Il Glücksatlas, «l’atlante delle felicità», viene condotto da quindici anni, interrogando trentamila cittadini, all’Est e all’Ovest, nelle grandi città e nei paesini. Viene considerato una sorta di radiografia dello stato del paese, a prova di errore. E, risultato ancora più sorpredente, a diventare sempre più soddisfatti sono i tedeschi della ex Ddr, a smentire ancora una volta che l’avanzata dei populisti dell’estrema destra, nelle regioni orientali, sia dovuto soprattutto alle condizioni economiche.In una scala da uno a dieci, la media della felicità ha raggiunto il punteggio di 7,14, contro il 7,05 dell?anno scorso. Un incremento niente affatto trascurabile dato che siamo già a un livello molto alto. «Il motivo è facile da individuare» commenta Bernd Raffelhüschen, il professore di Tubinga, responsabile della ricerca, «da dieci anni l’economia nazionale non fa che migliorare». Ora, dopo un decennio di vacche grasse, è normale che tiri il fiato.
Per due trimestri consecutivi il Pil è diminuito dello 0,1%, e già si teme che la Germania cada in recessione, ma al momento il cittadino normale non si preoccupa: stipendi e salari continuano a aumentare più dell’inflazione, i disoccupati calano o rimangono costanti.
Per quanto riguarda i fattori che formano la sensazione di felicità, poco cambia: famiglia, salute, casa, tempo libero, lavoro, reddito, non danno preoccupazioni.L’atlante nella ricerca non contempla il clima, ma secondo Raffelhüschen si tratterebbe di un tema alla moda, e in realtà negli ultimi anni al riguardo poco è cambiato. I giovani applaudono Greta, ma poi continuano a comportarsi come in passato. Più importante un altro dato: la percentuale di divorzi è scesa in quindici anni dal 50 % al 37. Le famiglie sono sempre più serene anche se si annuncia l’apocalisse ecologica.
Inutile precisare che tutto è relativo: la regione più felice, con un indice di 7,44, e la piccola Schleswig Holstein, sul Baltico, che è tra le meno ricche. Mentre nell’opulenta Baviera, al sud, ci si ferma a 7,26. I bavaresi sono abituati al benessere, e sono più difficili da accontentare. Al nord, si apprezza il tenore di vita raggiunto.
Dal 2014, l’indice per le regioni occidentali è cresciuto dal 6,8 al 7,1, mentre l’incremento è stato più accentuato all’est: dal 6,2 al 6,8.
Ormai, in media la differenza tra est e ovest è di appena 0,17 punti, benché la differenza nel reddito si aggira sempre intorno al 15 per cento. Il denaro è importante, ma non è tutto, tanto per finire in un luogo comune.
Aumenta anche l’indice di felicità per i pensionati, anche se il loro reddito non è soddisfacente, ma negli ultimi anni la salute degli anziani è nettamente migliorata, vivono più a lungo, possono dedicarsi allo sport e possono godere del tempo libero grazie a diverse misure sociali.
Nella ex Ddr, la Sassonia ha un indice di felicità pari al 6,92. Il tenore di vita è superiore a diverse rone all’ovest, nella Ruhr o nella Saar, tuttavia il Land è la roccaforte degli estremisti di destra. La regione più felice all’est è la Turingia con il 7,02, eppure nelle elezioni del 27 ottobre, l’AfD ha superato la Cdu di Frau Merkel, e con il suo successo rende quasi impossibile la formazione di un nuovo governo. La regione più infelice con il 6,76 è il Brandeburgo, il Land che circonda Berlino, un dato spiegato con l’aumento della disoccupazione.