ItaliaOggi, 7 novembre 2019
Tra la Russia e la Germania è stato sbloccato il gasdotto del Nord
Con l’ok da Copenaghen è stato rimosso l’ultimo ostacolo all’avanzamento del cantiere sottomarino per la costruzione del gasdotto Nord Stream 2. Servirà a trasportare il gas naturale russo fino in Germania, passando dal Mar Baltico, raddoppiandone la fornitura. L’opera, realizzata già all’80%, ha richiesto un investimento di una decina di miliardi di euro, ed è stata finanziata per il 50% da Gazprom. Dovrebbe entrare in funzione dalla fine dell’anno. Tuttavia, nonostante il fresco via libera ottenuto da Copenaghen, il gasdotto, controverso, è minacciato da possibili sanzioni statunitensi e dalle nuove norme Ue sul trasporto del gas che, in particolare, richiedono la separazione delle attività di produzione da quelle di distribuzione che, invece, cumula Gazprom.Ufficialmente, le autorità danesi stavano studiando l’impatto ambientale dei differenti tracciati proposti. La Danimarca era allineata sulla posizione di Washington, molto ostile a questa pipeline che aumenterà la dipendenza dell’Europa dal gas russo e, a regime, permetterà a Gazprom di aggirare l’Ucraina. Vladimir Putin aveva stimato all’inizio di ottobre che la «piccola» Danimarca sarebbe stata messa sotto pressione dagli americani per bloccare il cantiere, secondo quanto ha riportato Le Figaro. In una nota, il consorzio che gestisce Nord Stream 2 si è detto «soddisfatto» della decisione delle autorità danesi di consentirne il passaggio del gasdotto per oltre 147 chilometri. Il francese Engie fa parte degli azionisti del consorzio insieme al tedesco Wintershall e di Shell. Per Berlino, è soprattutto una decisione economica per stabilizzare le consegne di gas russo all’Europa a un costo accettabile.