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 2019  novembre 06 Mercoledì calendario

Periscopio

Dagli atti di S. Apollonio: «La verità detta con un semplice sì equivale a un giuramento». Dino Basili. Uffa news.Il suo detto preferito era che «la parte più delicata dell’uomo è il portafoglio». Luigi Preti, Giovinezza Giovinezza. Mondadori, 1964.
Studiate invece di perdere tempo su internet. Vittorio Sgarbi (Alessandro Gnocchi). Il Giornale.
Berlusconi non ci ha mai provato con me. Disse una volta: «Con la Meloni non ci provo. Ho paura che mi meni». Giorgia Merloni, segretario di Fratelli d’Italia (Claudio Sabelli Fioretti). il Venerdì.
Le celebrazioni? Sono premi gerontologici. Arrivi a una certa età e tutti si affrettano a darti una medaglia. Finché fanno in tempo. Altan (Simonetta Fiori), la Repubblica.
Questi giorni, agli inizi di novembre, segnavano di fatto, nella mia infanzia di provincia, l’inizio dell’inverno. Faceva più freddo e c’era ancora la nebbia. Non si festeggiava Halloween; si pregavano i santi, si piangevano i morti, e si arrostivano le castagne. Poi c’era il 4 novembre. I ricordi della Grande Guerra erano ancora vivi, come i nostri nonni che l’avevano combattuta, e andavano in chiesa in giacca, cravatta e cappello (tenuto in mano sotto il banco) a pregare per i commilitoni caduti. Aldo Cazzullo. Corsera.
Quello che mi interessa di una persona è l’amore, il rimorso, il tradimento, la necessità del tradimento. Martin Scorsese, regista (Paolo Mereghetti). Corsera.
Draghi ha fatto più danni che altro. Certo, ha salvato le banche. Ma ha commesso un errore enorme: ha diviso il debito sovrano dall’offerta di credito. Il risultato è che i soldi resisi disponibili non sono stati utilizzati per fare investimenti ma per tenere a galla il debito sovrano. Una pillola avvelenata. Giulio Sapelli, economista (Antonio Troise). QN, Quotidiano nazionale.
Seguo le vicende politiche italiane per quello che posso capire. Ho qualche ritegno a commentarle. All’estero l’Italia è vista come folclore anche in questo campo. Sbagliatissimo. È un laboratorio di ciò che accadrà altrove. Giovanni di Lorenzo, direttore di Die Zeit (Stefano Lorenzetto). Corsera.
Giuseppi ha un diavolo per capello e sta riflettendo se gli convenga andare avanti a governare o gettare la spugna, con la speranza di diventare una riserva della Repubblica. Ha capito, anche dai sondaggi in caduta libera, che nel governo giallo-rosso non è scattata l’alchimia con i ministri chiave. Gualtieri, all’Economia, è un filosofo che non riesce a governare né il bilancio dello Stato né il Mef. Con Di Maio, agli Esteri, i rapporti sono diventati meramente formali, i Ministri del Pd, da Franceschini a Guerini, pensano ormai solo al partito, la De Micheli, alle Infrastrutture, non sa come destreggiarsi tra il vecchio compagno di merende Moretti e l’ingombrante famiglia Benetton, e Fioramonti, all’Istruzione, è una barzelletta per lo stesso M5S. Luigi Bisignani, il Tempo.
La donna che ha salvato 100 mila matrimoni italiani siede su una poltroncina imbottita di una casa di riposo del Varesotto. Suor Germana, ma li ha contati? Sono davvero 100 mila? «Praticamente sì. Tra le lettere di ringraziamento delle coppie ricongiunte e le visite di quelle che hanno resistito al divorzio grazie ai miei consigli, la cifra è quella». Prima di diventare Suor Germana, Martina Consolaro è stata una bambina poverissima, nata a Crespadoro (borgo vicentino) da padre boscaiolo e mamma contadina. Gli ottantun anni hanno increspato il viso ancora bello e hanno striato di bianco il boschetto fitto di capelli corti, ma la memoria non ha alcun cedimento: lei ricorda tutto, dai tedeschi che le puntarono un fucile nella pancia durante la guerra a quel 1958 che le cambiò la vita diventando suora. Suor Germana (Roberta Scorranese). Corsera.
Il pistoiese don Massimo Biancalani, obbedendo a Bergoglio, ha riempito navate e cappelle della sua parrocchia di giacigli per i 250 migranti che ospita. Il don ha allontanato i fedeli e sistemato i derelitti. Così, il tempio, nato per i problemi dell’anima, è diventato rifugio dei corpi. Questo ribaltamento delle gerarchie mi ha disturbato come un disordine nel tiepido tran tran tra me e la fede. Giancarlo Perna. la Verità.
C’è in Germania una classe dirigente (non solo politica) che è la vera assicurazione sul futuro della Germania. Non siamo in Italia dove i partiti pensando solo al futuro dei partiti, gli imprenditori solo al futuro delle imprese e gli intellettuali solo al futuro dei loro libri, senza capire che tout se tient. Saverio Vertone, Il ritorno della Germania. Rizzoli, 1992.
In Italia di sovranità nazionale si parla solo in funzione anti Lega Nord come se non fosse il progetto europeo a imporne la morte. Persino il referendum popolare su questa decisione, che è la richiesta formale avanzata dalle associazioni anti Maastricht per tutti gli stati membri, in Italia non è possibile proprio perché si tratta di materia di politica estera che è sottratta, in base alla costituzione, alla volontà dei cittadini. Quando il 3 giugno 1977 la Svezia ha deciso di non entrare nell’Euro, i giornali italiani hanno pubblicato la notizia senza neanche una parola di spiegazione. Ida Magli, Contro l’Europa. Bompiani, 1997.
Walter Veltroni, da segretario dei Ds, ha detto che si era iscritto al Pci senza essere comunista e senza diventarlo. Gli si può credere o no. Se gli si crede, però, non gli si può non chiedere: ma perché allora non hai preso drasticamente le distanze da Togliatti, in modo bel più radicale di quello che hai fatto a Torino? Ma soprattutto, questo è il punto, perché non hai criticato apertamente il gruppo dirigente che ha governato il partito sino alla svolta? Massimo De Angelis, Post – Confessioni di un ex comunista. Guerini e associati. 2003.
Il contratto è una negazione dell’oscurità del desiderio sessuale che esso pretende di sottomettere alla chiarezza senza angosce del mercato. Esso rimanda, più ampiamente, all’asessualismo contemporaneo che costituisce una cancellazione della condizione sessuata dell’essere umano. Cédric Legandré, Du contrat sexuel. Pnf.
È nel mio quartiere di Parigi che ho vissuto tutti i primi anni della mia vita. C’era il più grande cinema del mondo, il Gaumont Palace, costruito sull’ippodromo, che ospitava 4 mila posti. È stato distrutto negli anni 70. Didier Blonde, Cafe’s etc. Mercurial de France.
Prego per avere / il coraggio / alla fine / per vedere arrivare la morte / come un amica. Leonard Cohen, La fiamma. Bompiani.
Annamaria Bernini: la scavalcata della valchiria. Roberto Gervaso. il Giornale.