Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  novembre 06 Mercoledì calendario

Diritto & Rovescio

Per la notte di Halloween, l’Università Statale di Milano, che è ospitata in un prezioso edificio medioevale (bello ma anche fragile), è stata invasa da una grande folla di giovani che hanno bevuto, suonato, mangiato e cantato durante tutta la notte, lasciando poi i locali come se fossero una discarica. Il rettore Elio Franzini, il giorno dopo, nel lamentare lo scempio, ha detto: «Serve un’assunzione di responsabilità, in primis da parte delle autorità deputate alla nostra sicurezza». E poi: «L’auspicio è non essere costretti a scegliere fra due estremi, tra le cariche della polizia e una inaccettabile passività». Ma se gli organizzatori vogliono fare quel che vogliono, anche con la violenza, bisogna pur chiamare la polizia. Cosa che non è stata fatta dal Rettorato, fin dalle 19 quando i facinorosi hanno impedito la chiusura del portone dell’Ateneo per una festa iniziata alle 22. C’era tempo per far sgomberare i primi (pochi) che, da organizzatori, introducevano band e alcolici. Perché non è stato fatto?