ItaliaOggi, 6 novembre 2019
Adesso i migranti dalla Turchia stanno sommergendo la Grecia
La situazione dei migranti sulle isole greche è stata definita esplosiva, al limite della catastrofe. E il Consiglio d’Europa ha invitato a prendere misure urgenti. A dare l’allarme è stata Dunja Mijatovic, eurocommissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa. In questi ultimi mesi migranti e profughi arrivano a centinaia ogni giorno a bordo di imbarcazioni di fortuna dalla vicina Turchia. Una volta arrivati in Grecia, sul territorio europeo, domandano tutti l’asilo politico per essere accolti nelle condizioni migliori, secondo quanto ha riportato Le Figaro.Adesso, in Grecia, i centri di prima accoglienza strabordano: ospitano qualcosa come 34 mila persone in cinque isole davanti alle coste turche, quando la loro capacità massima è di 6.300 persone. Una situazione insostenibile.
L’eurocommissaria si è detta scioccata dalle condizioni igieniche orribili nelle quali vivono i richiedenti asilo, mettendo l’accento sulla mancanza di cure mediche appropriate in questi campi dove i migranti aspettano ore per ottenere cibo e andare alla toilette, quando ci sono. Le autorità locali alzano le mani davanti alla disperazione di migranti e profughi. Tra loro, qualcuno pensa di tornare indietro nel proprio paese quando la situazione glielo permetterà.
In questo incubo, dove tutto è urgente la situazione può precipitare da un momento all’altro e andare fuori controllo. A Lero, nel Dodecanneso, l’hotspot, il centro di registrazione dei migranti, si trova nel cortile dell’ospedale psichiatrico dell’isola. Questo luogo sinistro servì da prigione sotto la dittatura dei colonnelli (1967-1974) ed era finito sotto la lente, negli anni Ottanta, per i maltrattamenti dei pazienti. Tra le pratiche mediche disumane c’era anche quella di lasciare i malati nudi, d’inverno, come in estate, a tal punto che Lero era stata soprannominata «l’isola dei dannati».
Oggi la struttura accoglie 154 pazienti che coabitano con 1.500 migranti e profughi. Lida Sarika, la direttrice, ha fatto di tutto per mantenere una coabitazione accettabile, ma oggi stima esserci un pericolo, come ha scritto in una lettera alle autorità, riportata da Le Figaro. Nel documento ha denunciato gli attacchi agli ospiti della struttura, furti e altre violenze che costringono a limitare la circolazione delle persone con gravi conseguenze sulla loro sanità mentale e psichica. A questo si aggiungono problemi di igiene e rischi di epidemie. Il cda dell’ospedale ha chiesto al governo conservatore di prendere misure urgenti. Le autorità hanno cominciato a inasprire i toni aumentando il pattugliamento in mare e accelerando le procedure di asilo, ma aspettano, comunque, una decisione chiara da parte della Ue.