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 2019  novembre 03 Domenica calendario

Lady Thatcher aveva ragione sulla Germania

Sapevamo che trent’anni fa, dopo il crollo del muro di Berlino, alcuni uomini di Stato europei (fra i quali Mitterrand, Thatcher e Andreotti) vedevano con qualche timore e molta diffidenza la prospettiva di una Germania riunificata. Ma un articolo di Philip Stephens apparso sul Financial Times del 25 ottobre ci ricorda che Margaret Thatcher, allora primo ministro del Regno Unito, si spinse più in là. Approfittò del viaggio di ritorno, dopo una visita a Tokyo nel settembre 1989, per una sosta a Mosca dove ebbe una conversazione a quattrocchi, nella sala di Santa Caterina del Cremlino, con Mikhail Gorbaciov, presidente dell’Unione Sovietica e segretario generale del Partito comunista. Parlarono di Germania e la Lady di ferro, secondo le note prese da un consigliere di Gorbaciov (Anatolij Cerniaev), disse al suo interlocutore che la Gran Bretagna non desiderava la riunificazione tedesca «perché temeva mutamenti territoriali che avrebbero pregiudicato gli equilibri del secondo dopoguerra». Per le stesse ragioni Thatcher, in quella circostanza, avrebbe garantito a Gorbaciov che la Nato non si sarebbe adoperata per la dissoluzione del Patto di Varsavia (l’accordo stipulato dall’Urss con i suoi satelliti nel 1955). Contemporaneamente, secondo i ricordi di Philip Stephens, Thatcher avrebbe proposto al presidente francese François Mitterrand la conclusione di una Intesa Cordiale simile a quella che Francia e Gran Bretagna avevano concluso nell’aprile del 1904 per contenere la crescente potenza del Reich tedesco. 
Trent’anni dopo, le preoccupazioni della signora Thatcher mi sembrano almeno in parte giustificate. Con la sua insistenza per il frettoloso riconoscimento della Slovenia e della Croazia nel gennaio 1991, la Germania unificata ha provocato la disintegrazione dello Stato jugoslavo e la frammentazione del Balcani. Con l’apertura dell’Unione europea agli ex satelliti dell’Urss, fortemente voluta da Berlino, sono stati creati due problemi. Abbiamo accolto nella Ue Paesi che non hanno alcun desiderio di rinunciare alla propria sovranità per creare una Europa federale; e quei Paesi sono diventati satelliti della Nato pregiudicando gravemente i rapporti con la Russia. 
La riunificazione tedesca, inoltre, non ha soddisfatto le aspettative dei suoi promotori. Come hanno ricordato Milena Gabanelli e Danilo Taino sul Corriere del 28 ottobre, alcune regioni della Germania orientale continuano a manifestare malumori per le loro condizioni sociali. Sembra esistere ancora, paradossalmente, un patriottismo tedesco-orientale che ha favorito l’ascesa della destra radicale. Forse non avevano torto quei tedeschi, prevalentemente social-democratici, che nel 1989 avrebbero preferito una confederazione tedesca composta di due Germanie piuttosto che una Germania unificata.