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 2019  novembre 02 Sabato calendario

Ai marmisti 97 euro

Per i 25mila lavoratori delle aziende che si occupano di escavazione e lavorazione lapidei, ghiaia, sabbia e inerti è in arrivo un aumento di 97 euro al livello C, che verrà redistribuito in tre tranche: l’ultima entrerà in busta paga a gennaio del 2022. In totale, il rinnovo del contratto collettivo nazionale siglato da Confindustria Marmomacchine e Anepla, per la parte datoriale, e Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, per la parte sindacale, porterà 1.144 euro in tre anni. Una cifra che, dicono i sindacati, va al di là dell’inflazione prevista dall’Istat e sulla quale non sono previste verifiche ex post. 
Il trattamento economico minimo viene calcolato e definito nei testi, come aumento che tiene conto sia dell’inflazione, sia dei processi di trasformazione ed innovazione organizzativa del settore. Per i sindacati, questo è «un risultato molto importante che conferma l’efficacia del modello contrattuale attuato dalle nostre categorie nei settori dei materiali da costruzione, che si aggiunge ai rinnovi già fatti di cemento e laterizi e manufatti», spiegano i segretari nazionali Fabrizio Pascucci (Feneal), Salvatore Federico (Filca) e Gianni Fiorucci (Fillea).
Con la sigla di questo contratto si chiude il cerchio dei rinnovi dei contratti dei materiali delle costruzioni per i quali i sindacati avevano presentato un’unica piattaforma con l’obiettivo di iniziare un processo di integrazione tra i rispettivi contratti collettivi nazionali di lavoro. Nel caso dei lapidei le parti hanno condiviso la necessità di costruire un unico sistema bilaterale dove rafforzare ed implementare le relazioni industriali.
Sul welfare sono stati fatti passi avanti, in termini di contribuzione tanto per la previdenza quanto per la sanità integrative: per la previdenza complementare ci sarà un aumento dello 0,70% del contributo a carico delle aziende al fondo Arco: questo significa che, a regime il contributo aziendale passerà dall’1,80% al 2,50%. La quota a carico dei lavoratori resterà invece fissa all’1,30% e, in totale, il contributo sale quindi al 3,80%. Per il fondo di sanità integrativa Altea ci sarà un aumento di due euro e quindi il contributo passerà da 13 a 15 euro mensili. In questo ambito le parti hanno scelto un orientamento sempre più sociale, tarato sui bisogni delle persone. L’elemento di garanzia retributiva nelle aziende dove non è praticata la contrattazione di secondo livello viene aumentato di 20 euro (190 euro annui totali). L’accordo prevede anche una migliore gestione delle concessioni del lavoro part-time e una maggiore attenzione sul tema conciliazione vita lavoro.
Per i contratti a tempo determinato e somministrazione a termine è stato stabilito il tetto complessivo del 25%. Rafforzato infine l’impegno sulla sicurezza e sul rispetto ambientale, sia con l’introduzione della figura del rappresentante dei lavoratori per salute, sicurezza e ambiente nelle imprese sopra 50 dipendenti, sia con un contributo di 4,25 euro al mese per ogni lavoratore, a carico delle imprese, da versare al Fondo Altea per un progetto di prevenzione sulla salute e sicurezza dei lavoratori.