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 2019  novembre 01 Venerdì calendario

Biografia di Marco Gradoni (velista)

Il ragazzino e il mare è il romanzo di formazione che Marco Gradoni, romano, classe 2004, tre titoli mondiali nella classe su cui tutti imparano ad andare a vela – l’Optimist —, sta scrivendo da quando aveva 7 anni. «Papà è marchigiano, le vacanze le trascorriamo a Fano. Sono salito in barca da bambino per seguire lui, zio e nonno. La passione per la vela l’ho ereditata da loro, così, d’istinto». Ma nessuno poteva immaginare che martedì a Bermuda il biondino di San Lorenzo figlio di Anna, medico di base torinese, e Luigi, ricercatore all’Istituto superiore di sanità, a 15 anni sbaragliasse la concorrenza aggiudicandosi – vincitore più giovane e appena secondo italiano dopo la campionessa olimpica Alessandra Sensini nel 2008 – il Rolex World Sailor of the Year, il più prestigioso premio internazionale assegnato a chi si distingue per meriti eccezionali tra onde e vento. 
Il giovane skipper racconta l’avventura più emozionante della sua vita da Nizza, dove un atterraggio di emergenza («Io dormivo e non mi sono accorto di nulla: tutto si è svolto senza allarme né panico») l’ha costretto sulla via del ritorno a Roma. Ha battuto Francis Joyon, 63 anni, la leggenda vivente che detiene il Trofeo Giulio Verne, il giro del mondo in equipaggio senza scalo e senza assistenza. In valigia riporta a casa l’ambitissimo trofeo d’argento con i cinque spinnaker che rappresentano i continenti, vinto da Peter Blake, Russell Coutts, Ben Ainslie, Torben Grael, James Spithill e Peter Burling, il meglio della vela mondiale. Ma come hai fatto, Marco? «Non lo so, avrei voluto chiederlo ai giudici! Nell’Optimist sono bravo ma non riesco a capire...». «Non ce lo aspettavamo assolutamente – conferma mamma Anna, che lo ha accompagnato —. Prendiamola come una piccola vacanza, togliti dalla testa di poter vincere, avevo detto a Marco. E invece! Non si era preparato nemmeno il discorso: è salito sul palco con quel sorriso da un orecchio all’altro che in famiglia conosciamo bene e ha improvvisato in inglese, a braccio. Troppo carino...». 
Non so come 
ho fatto 
a vincere 
Volevo 
chiederlo 
ai giudici 
La giuria, scegliendo Gradoni from Italy, ha voluto premiare la meglio gioventù («È il velista più talentuoso e abile della sua fascia d’età» sta scritto nelle motivazioni del premio) e una piccola impresa senza precedenti: Marco sugli Optimist ha partecipato a quattro Mondali in tre continenti diversi, il primo a Vilamoura (Portogallo) nel 2016, quando conquistò un sorprendente quarto posto a 12 anni; nel 2017 trionfò nelle acque thailandesi di Pattaya, nel 2018 la conferma a Cipro e quest’anno la vittoria ad Antigua che ha trasformato Gradoni nell’unico atleta nella storia del Mondiale Optimist ad annettersi per tre volte un titolo che viene assegnato da 57 anni. «Questo risultato premia tutto il movimento velico giovanile italiano» chiosa Francesco Ettorre, presidente della Federvela.  
Il futuro riserva a Marco, che frequenta la terza al liceo scientifico, è tesserato per il Tognazzi Marine Village del Lido di Ostia e nel tempo libero legge Hemingway («Il Vecchio e il Mare parla di un pescatore, io non pesco però dice cose in cui mi ritrovo perché il mare è la mia casa»), la classe 29ers. Barchino di 4,5 metri, due membri d’equipaggio: «Dovrò abituarmi a regatare in coppia». All’orizzonte, più del giro del mondo, vede l’Olimpiade 2024 a Parigi nelle classi olimpiche. «Purché vada avanti a studiare» precisa Anna. Il dolce ricatto al lupo di mare che a Bermuda, dal palco, padrone degli Oceani per una sera, ringraziò la mamma.