Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  ottobre 12 Sabato calendario

Diritto & Rovescio

La Francia intera è rimasta senza parole davanti all’assassinio di quattro funzionari di polizia avvenuto nella prefettura di Polizia di Parigi, nel cuore stesso del dispositivo di controllo criminale della capitale transalpina. L’indignazione non deriva tanto dal pur gravissimo assassinio di quattro servitori dello stato, quanto dalle leggerezze, davvero inesplicabili, che lo hanno consentito. L’assassino, Mohamed Merah, era infatti anche lui un funzionario di polizia che, pur essendo noto ai suoi colleghi per essersi radicalizzato islamicamente, non era stato sottoposto a particolari controlli o a specifiche limitazioni nell’esercizio del suo lavoro. Anzi, l’assassino aveva anche la possibilità di accedere, senza limitazione alcuna, persino ai dossier riservati. Per cui, ad esempio, l’iman S. che lui frequentava era riuscito a evitare, grazie alla sua copertura, l’espulsione dalla Francia. Una pagina brutta per Macron, attaccato anche dalla stampa a lui amica.